Ferragosto a Portonovo, la festa tra fede e mare

Il vescovo benedirà le imbarcazioni. Monsignor Spina guiderà la processione e donerà una corona di alloro in memoria dei caduti . Un rituale tradizionale dalla Capannina allo stabilimento Emilia che sarà seguito da migliaia di persone

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di Claudio Desideri

Portonovo è un luogo ricco di tesori naturali, splendide spiagge e monumenti, ma lo è anche di tradizioni come quella legata alla festività dell’Assunta che ogni anno si tiene il 15 agosto nella Baia. Si tratta di una festa molto antica che dopo l’emergenza Covid è ripresa lo scorso anno e che lunedì, giorno di Ferragosto, prenderà avvio alle ore 9 in piazzetta dove si formerà la processione, presieduta dall’Arcivescovo di Ancona e Osimo Angelo Spina. Da prima delle 9 e sino alle 10 sarà quindi vietato sostare in piazzetta come pure percorrere in auto la strada che conduce alla Chiesa di Santa Maria. L’evento, organizzato dalla Parrocchia del Poggio, vedrà l’immagine della Madonna, Stella del Mare, essere portata in processione, preceduta dalle congregazioni religiose del castello anconetano, lungo la strada che conduce allo stabilimento della Capannina per poi giungere alla chiesa di Santa Maria di Portonovo. Alle ore 9.30, nel piazzale antistante la chiesa, il vescovo celebrerà la santa messa alla presenza delle autorità civili e militari. Al termine Spina benedirà le barche ormeggiate davanti all’abside della chiesa, dopodiché, mare permettendo, salirà nella batana con ai remi Edoardo Rubini, e seguito da tutte le imbarcazioni donerà alle acque una corona di alloro in memoria dei caduti in mare. Come da tradizione nel percorso dalla Capannina allo stabilimento Emilia, il Vescovo passerà in barca davanti alle spiagge della Baia sino a Ramona per benedire tutti i bagnanti, inclusi quelli di Mezzavalle. Nei tempi più lontani la processione prendeva avvio al Poggio per arrivare a Portonovo e ad essere portata in spalla era l’immagine della Madonna custodita oggi sull’altare della chiesa di Santa Maria. Si tratta di un’opera, donata nel 1936 dalla famiglia romana Fumasoni Biondi, realizzata dal pittore russo Gregorj Maltzeff. L’immagine, di ispirazione bizantina, riprende l’iconografia della "Madonna di Vladimir" detta Madre di Dio della Tenerezza, forse l’icona più venerata al mondo. L’opera originale fu dipinta da un’anonimo artista bizantino e arrivò da Costantinopoli a Kiev intorno al 1130. Per volontà del principe Bogoliubskij, nel 1155, fu portata nella città di Vladimir da cui prese il nome e da allora l’immagine è protettrice della nazione russa. Leggenda vuole sia stata da questa protetta in diversi momenti di pericolo salvando Mosca dalle orde di Tamerlano nel XIII secolo e Leningrado dalle truppe di Hitler nel secondo conflitto mondiale.