
La polizia ha portato avanti le indagini
Abusata in piscina mentre si trovava in Umbria con una amica, sentiti due testimoni nel processo dove è imputato un 25enne di Norcia accusato di violenza sessuale su una fabrianese di 21 anni. Il fatto risale al 19 luglio del 2023, a Perugia. Il giovane, dopo il giudizio immediato chiesto dalla Procura perugina con il pm Giuseppe Petrazzini, aveva scelto di procedere con il rito abbreviato condizionato a sentire tre testimoni che per la difesa sarebbero dei testi chiave per dimostrare la sua innocenza.
Ieri, nel corso dell’udienza davanti alla giudice Margherita Amodeo, sono stati sentiti due dei tre testimoni perché il terzo è recluso in carcere per altra causa e verrà tradotto in tribunale a Perugia alla prossima udienza che è stata fissata per il 4 marzo 2025. Per quella data si dovrebbe arrivare anche a sentenza. I due testimoni ascoltati hanno riferito uno sulla serata avvenuta alla sagra paesana di Ponte Pattoli, dove la vittima era andata in compagnia di un’amica partendo in treno da Fabriano, e l’altro sulla serata in piscina, quella dell’impianto comunale che era chiusa al pubblico.
Il primo avrebbe detto di aver visto la giovane alla sagra ma di non aver visto che era in compagnia anche dell’imputato. Il secondo ha detto di essere andato alla piscina con un suo amico e di aver visto che c’era altra gente ma nemmeno lì ci sarebbe stato l’imputato. L’avvocato della vittima, Ruggero Benvenuto, ha insistito nel farsi spiegare come si ricordasse così bene quella sera dopo così tanto tempo ma le risposte sarebbero state vaghe. Nessuno di questi tre testimoni erano emersi nella prima fase delle indagini.
Ieri è stata risentita anche la vittima che ha ribadito il racconto come fatto la prima volta. Ha riferito sulla trasferta in treno con un’amica più grande per partecipare alla sagra paesana nella frazione di Ponte Pattoli, a Perugia. In stazione le due ragazze avevano ricevuto un passaggio in auto da un amico. Alla festa avevano conosciuto un gruppo di ragazzi che si sarebbero offerti di riportarle in stazione. Prima però hanno fatto tappa alla piscina comunale, nel giardino esterno perché l’impianto era chiuso. Lì avrebbe subito la violenza contro la sua volontà. Era sotto l’effetto dell’alcol quando aveva ripreso conoscenza trovando il giovane sopra di lei.
L’imputato ha sempre respinto le accuse parlando di un rapporto consenziente. Era stato un test del DNA a incastrare il 25enne accusato di violenza sessuale di gruppo aggravata in concorso con altri (tutti minorenni) per i quali l’indagine era rimasta aperta. All’imputato è contestato anche il reato di lesioni aggravate per un’aggressione a un nordafricano avvenuta poche settimane prima.