SILVIA SANTINI
Cronaca

Reagenti scaduti nel laboratorio: assolti biologo e direttore sanitario

Erano accusati di una frode per 500mila euro visto che la struttura era convenzionata.

Erano accusati di una frode per 500mila euro visto che la struttura era convenzionata.

Erano accusati di una frode per 500mila euro visto che la struttura era convenzionata.

Era convenzionato con il sistema sanitario pubblico per fare esami del sangue e altre procedure simili fornendo così un servizio alla clientela.Un controllo dei carabinieri del Nas aveva fatto però emergere che nel laboratorio analisi, un’attività privata portata avanti da una società che vanta una esperienza pluriventennale nel campo, venivano utilizzati kit di reagenti scaduti. Con l’accusa di frode in pubbliche forniture sono finiti a processo il direttore sanitario del laboratorio, situato a Fabriano, e il biologo che eseguiva le analisi con varie strumentazioni. Ieri al tribunale di Ancona i due imputati e la società coinvolta sono stati assolti. Si tratta di un 84enne fabrianese, difeso dall’avvocato Vito Iorio, un romano di 62 anni, difeso dall’avvocato Maria Silvia Generotti, e appunto la società che è proprietaria del laboratorio, cui è stato contestato un illecito amministrativo per aver tratto vantaggio economico per il mancato acquisto dei reagenti sostituiti con quelli scaduti. Stando alla Procura sarebbero state incassate fatture per oltre 500mila euro, il budget messo a disposizione dall’Asur (oggi Ast) Area Vasta 2, per la convenzione con il servizio privato erogato però in convenzione con quello pubblico e il laboratorio avrebbe usato i reagenti scaduti da gennaio 2020 a gennaio 2021. La Procura aveva chiesto una condanna di un anno per i due imputati e mille euro di multa. L’Asur-Ast si era costituita parte civile con l’avvocato Giulio Torelli.