
L’autostazione alla vecchia Fornace Verrocchio: un’opera attesa da 20 anni. Le grane sembrano non finire mai
L’autostazione alla vecchia Fornace Verrocchio e il rischio di diventare la nuova ‘incompiuta’. Un’opera tribolata che veleggia spedita verso i suoi primi vent’anni da quando è stata progettata (tra il 2007 e il 2008). Al netto dei trascorsi storici del passato, le cose da un paio di anni a questa parte sembravano essersi messe bene, ma adesso è un’autentica tribolazione. Il cantiere procede a rilento e le motivazioni sono le più disparate. L’ultima, davvero incredibile, l’hanno resa nota ieri i vertici dei lavori pubblici: "Il problema riguarda le vetrate che caratterizzeranno la struttura – hanno riferito assessore e dirigente, Tombolini e Capannelli – una parte di quei vetri sono stati consegnati prima delle ferie estive ed è partita l’installazione. Purtroppo non è stato possibile avere tutte le vetrate al completo perché una partita è leggermente diversa, ha una serigrafia diversa e quindi la produzione ha i suoi tempi che non collimano coi nostri". Il problema inizia a farsi serio e l’orizzonte dipinto da Tombolini è preoccupante. Si parla di una consegna dello snodo del trasporto extraurbano a due passi dalla stazione ferroviaria entro la fine del 2026. I fondi legati al Pnrr qui non c’entrano, ma è bene ricordare che le precedenti scadenze dell’opera, le più recenti, erano state fissate al 17 marzo 2023, poi alla fine dello scorso anno e infine entro giugno 2024. Così come è giusto ricordare che l’amministrazione ha deciso di spostare 1 milione di euro di finanziamenti dagli edifici Icp di via Marchetti, altra grana condivisa in quel caso con Erap, proprio sul Verrocchio.
A proposito di Erap, Comune (in questo caso la direzione urbanistica e non lavori pubblici) e istituto che gestisce le case popolari condividono un altro importante cantiere, quello al centro H (Borgo Pio) di via Mamiani, agli Archi. Anche lì i lavori si sono fermati dopo la recente tragedia che ha colpito la famiglia di un lavoratore morto ad alcuni giorni di distanza dall’infortunio in quel cantiere. I 6 appartamenti di edilizia sociale e convenzionata, appunto con Iacp, sono pronti, ma la palestra è al palo. Uno dei dirigenti di Iacp ha garantito che i lavori saranno conclusi comunque entro il 2024. Tornando alla Palombella, praticamente completato l’intervento all’ex Birra Dreher (per la demolizione dell’ex Benincasa e Un Tetto per Tutti bisognerà attendere il 2025), così come sono terminati da tempo tutti gli altri lavori in zona Archi che rientrava nel Bando Periferie.