Risse tra giovani: così è stata sventata la maxi zuffa di Ancona

Dalle intercettazioni sui social ai militari in borghese che in piazza hanno sentito una conversazione tra giovani: le indagini continuano

Polizia, carabinieri e polizia locale intervenuti sabato pomeriggio in centro

Polizia, carabinieri e polizia locale intervenuti sabato pomeriggio in centro

Ancona, 11 gennaio 2021 - "Facciamo attenzione che oggi ci sono gli sbirri". Così, ascoltando una conversazione tra tre ragazzini, in piazza Cavour, i carabinieri del Norm sono riusciti a sventare la maxi rissa che un gruppo di adolescenti aveva organizzato dandosi appuntamento nel capoluogo dorico, sabato pomeriggio, in centro città. Cinque militari, in borghese, si sono diretti a piedi in piazza Cavour dopo aver appreso che sui social, in particolare Instagram, c’era un incitamento a raggiungere il centro di Ancona per dare sostegno ad un gruppetto di anconetani amici che avevano subito una aggressione, si ipotizza quella di lunedì scorso (era intervenuta la polizia non trovando però riscontri oggettivi). Dunque maxirisse ‘convocate’ via social fra giovanissimi per un fenomeno registrato non solo ad Ancona ma anche in più parti in Italia, episodi violenti portati alla luce dal lockdown e dai tanti mesi di restrizioni: uno sfogo giovanile che comincia a preoccupare istituzioni e forze dell’ordine.

I carabinieri, guidati dal capitano Vittorio Tommaso De Lisa, hanno centuriato con sette gazzelle e 25 militari in servizio la piazza disponendo pattugliamenti in tutta l’area del centro città dove era stato già disposto, anche insieme ad altre forze dell’ordine, un controllo straordinario per evitare assembramenti in un sabato da zona arancione. Attorno alle 16.30 i carabinieri a piedi hanno fermato e identificato i primi tre adolescenti, tutti di Macerata, traditi dai loro stessi discorsi. "Occhio, ci sono gli sbirri, facciamo attenzione oggi", hanno detto con i militari in borghese alle spalle che hanno proceduto subito ad un controllo. Tra loro c’era il 16enne trovato con il coltello dentro lo zaino, con una lama lunga 19 centimetri, considerato il capetto del gruppo. Il giovane, italiano, residente a Macerata, studente, è stato poi portato in caserma e affidato ai genitori prima della denuncia per detenzione di armi atte ad offendere. Con lui c’erano altri due ragazzi, residenti sempre a Macerata ma di origine straniera (albanesi e kosovari).

Da questo primo controllo i carabinieri sono arrivati ad altri tre maceratesi e ad un altro giovane, di 15 anni, di origine magrebina ma sempre residente a Macerata, trovato sotto la galleria dorica con quasi 18 grammi di marijuana. In tutto sette ragazzi arrivati con il treno. Preso un bus hanno raggiunto il centro. Per i militari dovevano prende parte ad una maxi rissa anche se nessuno avrebbe confermato. I carabinieri del Norm adesso visioneranno le telecamere della videosorveglianza del centro per vedere se i ragazzi identificati si sono incontrati con i loro amici anconetani (ancora ignoti), come risulterebbe dai contatti sui social. Il gruppetto sarebbe arrivato in trasferta per aiutare gli anconetani contro una banda rivale.

La soffiata della resa dei conti è stata captata anche dalla polizia che ha attivato la Squadra mobile diretta da Carlo Pinto per le verifiche del caso. Ad intercettare le conversazioni sui social sarebbe stato un poliziotto. Al centralino della questura sabato pomeriggio è arrivata anche una telefonata che denunciava assembramenti di giovani in piazza Roma. Lì le Volanti hanno identificato una ventina di ragazzini provenienti anche da Falconara e Chiaravalle. Tra le motivazioni dello spostamento c’è chi ha detto che doveva andare dal parrucchiere. Polizia e carabinieri ora incroceranno i dati dei giovani identificati, allertata anche la polizia postale.

"Il diffondersi di queste iniziative violente in varie parti d’Italia – commenta il questore Giancarlo Pallini – deve essere attenzionato da tutte le istituzioni sperando in una riapertura alla normalità che significa scuola e attività sportiva per mettere un freno a questi episodi. Siamo in grado di intercettare le loro intenzioni diffuse sui social perché li monitoriamo costantemente. Siamo attenti a queste dinamiche che danno sfogo alla loro aggressività repressa per uscire in modo sbagliato dalle restrizioni di questi giorni".