
La preziosa collezione del naturalista Luigi Paolucci a rischio di deterioramento. Conferenza del prof. Caputo Barucchi per sensibilizzare sul recupero dei reperti.
La collezione del grande naturalista anconetano Luigi Paolucci, conservata nel Museo a lui dedicato di Offagna, è a rischio, perché una parte è depositata in magazzino e avrebbe bisogno di essere recuperata per non deteriorarsi ulteriormente. Il prof Vincenzo Caputo Barucchi, ordinario di Anatomia comparata e citologia dell’Università Politecnica delle Marche, ne parlerà oggi alle ore 18 alla Sala della I Circoscrizione in via Battisti 11/c (ingresso da via Filzi 8). La conferenza è organizzata da Bosco Che Ulula e GRE (gruppo Ricerca Ecologica) Marche, con il patrocinio di Comune di Ancona e Consiglio della Regione Marche. Titolo: "La preziosa eredità culturale di Luigi Paolucci (1849-1935)".
Paolucci è stato un grande studioso delle Marche, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Spinto dalla curiosità e dal desiderio di conoscenza, ha catalogato le piante e gli animali dell’intera regione. Purtroppo, parte della sua collezione faunistica è nel tempo andata perduta, ma fortunatamente un gran numero di reperti, tra quelli che si sono salvati, sono oggi visibili nel museo dedicato ad Offagna. Veterinario, insegnante, naturalista e collezionista, visse sotto l’influenza delle nuove idee evoluzionistiche. Fu in contatto diretto ed epistolare con numerose personalità scientifiche dell’epoca tra cui Charles Darwin, che si complimentò per gli studi che Paolucci condusse. Il campo di studio in cui Paolucci ottenne i maggiori risultati è quello botanico, in quanto è florista particolarmente capace ed attento, come dimostra il suo erbario marchigiano, rassegna completa della flora della regione, tuttora il più importante delle Marche e uno dei principali d’Italia.