Psico setta macrobiotica. Una delle vittime: "Umiliata per due focacce con il Seitan"

Racconto choc della donna soggiogata: "Dicevano ‘non fidarti dei medici’"

Una delle vittime

Una delle vittime

Ancona, 15 marzo 2018 - Una setta del cibo macrobiotico (VIDEO), tanto strutturata e convincente da portare una fragile ragazza a pesare 35 chili (FOTO) e rinunciare a qualsiasi piacere moderno. E’ dal Punto Macrobiotico cesenate di via Marinelli che parte questa storia di assoggettamento e sfruttamento. La prima denuncia che dà il ‘la’ all’indagine delle squadre mobili di Ancona e Forlì-Cesena risale al 2013 e a farla è una donna che per dodici anni (dal ’97 al 2009) ha frequentato assiduamente il negozio romagnolo. Vietato sorridere, niente tacchi, abolite le gonne corte e assolutamente non ci si può lavare durante il periodo mestruale: queste alcune delle regole imposte agli adepti dal guru Mario Pianesi.

Una struttura piramidale, quella messa in piedi dal sedicente taumaturgo maceratese, che affidava ai capizona e ai capicentro la diffusione del verbo e il reclutamento di disperati (facoltosi, perché corsi e prodotti costano) (VIDEO). I referenti locali erano imprenditori indipendenti sulla carta, ma assoggettati alla segreteria nazionale dell’associazione guidata da Pianesi. E il titolare del Punto Macrobiotico, che non è indagato, ha un ruolo chiave nella vicenda raccontata dalla ragazza, oggi donna. Nelle sue dichiarazioni la 45enne (che oggi fortunatamente sta bene) racconta di come fosse stata avvicinata dal titolare del Punto Macrobiotico Andrea Mambelli e sua moglie Cecilia Tomassoni. Dopo aver ‘curato’ il fratello, la coppia si è proposta di aiutare anche la ragazza, che in quel periodo soffriva di dolori fisico articolarI ed era in una fase di rottura della relazione sentimentale. 

Nella foto qui sotto, Mario Pianesi

Mario Pianesi (foto d'archivio) «Mi dicevano in continuazione di affidarmi a loro perché il malato, in quanto tale, non è in grado di prendere le giuste decisioni».

  

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E queste decisioni, secondo gli adepti-imprenditori (Un Punto Macrobiotico non è un franchising, ma una costellazione di singole snc che fanno riferimento ad una onlus) sarebbero quelle di rinunciare alla medicina tradizionale e al cibo ‘chimico’. Dopo anni di dieta prescritta dal centro la donna racconta di aver avuto un problema di anemia e stanchezza, ovviamente causate dall’alimentazione non adeguata. «Mambelli mi disse che potevo guarire solo se avessi seguito una dieta prescritta da Pianesi, consistente solo nell’assumere a colazione, pranzo e cena crema di riso e thè bancha», racconta la donna agli agenti. Arrivò persino un’esortazione dalla segreteria nazionale: «Mi convinsero che gli esami clinici non erano attendibili perché si riferivano a persone con una alimentazione chimica e non macrobiotica». Le diete erano suddivise in cinque livelli (VIDEO). E una volta arrivata alla numero 5 la donna continua a deperire ed è qui che avviene un episodio inquietante. Nel novembre del ’98 la donna racconta di essersi trovata a un convegno dell’associazione e di essersi sentita male.

La difesa del legale di Mario Pianesi: "Sempre corretto"

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A quel punto Mambelli, il fratello e un’altra donna l’avrebbero soccorsa interrogandola su cosa avesse mangiato al di fuori della dieta. Lei rispose di aver consumato «due focacce con il Seitan. Mi fecero sentire in colpa – continua il racconto dell’orrore – e una rirresponsabile per aver mangiato ciò che secondo loro non potevo permettermi a causa della mia salute».   

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Una vicenda incredibile venuta alla luce solo grazie a una serie di rapporti di fiducia instaurati tra amici della donna e la sovrintendente capo della questura di Forlì Anna Rita Fasciani. Da quel negozio, quindi, è partita l’indagine che ha poi raggiunto le Marche.

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