REDAZIONE ANCONA

Si rompono cinque bus: "Io, in mezzo a una strada"

La disavventura raccontata da una falconarese rimasta a piedi in stazione "Sono 46 anni che faccio il tragitto verso Ancona. E’ sempre peggio".

I mezzi Conerobus

I mezzi Conerobus

Cinque mezzi pubblici che si rompono uno dietro l’altro, lasciando a piedi decine di persone. E’ la disavventura raccontata da una falconarese prima sui social, con un post su Facebook, e poi riassunta in una mail indirizzata a Conerobus da parte dell’utente della strada e successivamente da altri dei mezzi pubblici. Il disagio è avvenuto quattro giorni fa. "Questa mattina – raccontava la signora – giunta alla stazione di Falconara apprendo che la corsa della linea J (partenza da Chiaravalle ed arriva alla Baraccola) non effettuava il servizio causa rottura di 5 autovetture e per domani chissà. Sono 46 anni che usufruisco del servizio pubblico extra urbano Falconara-Ancona ed urbano Ancona. Prima si chiamava Cotran, poi Conerobus e adesso Atma. Nel tempo non è modificato solo il nome ma anche la qualità del servizio.

In questi ultimi periodi utilizzare il servizio pubblico è come giocare alla roulette russa, non sai se parti e quando arrivi.

Saltano le corse per motivi più disparati dalla mancanza di personale alla ’rottura’ dei mezzi.

Stona con l’incentivazione all’utilizzo del mezzo pubblico e crea un grandissimo malumore che gli utenti riversano sugli autisti che si trovano davanti.

Credo che anche chi lavora sugli autobus lo faccia con un senso di disagio, non sanno dare risposte. Non basta fare la foto (oggi vanno molto di moda) con le nuove ’flotte’ di mezzi, ma va garantita la sicurezza dei mezzi per l’incolumità di chi guida, di chi viaggia e di chi si trova comunque in strada.

Pago l’abbonamento – continua ancora – sicuramente anche quello degli altri che viaggiano a scrocco, sinceramente non so se ho ancora voglia di farlo.

Capisco tutto e tutti ma questo modo di tagliare su tutti i fronti non è più sostenibile, cari responsabili ma nel fondo dell’anima volevate fare i parrucchieri?". Il finale dà adito sicuramente a delle polemiche. Ma la protesta, forte, stavolta è servita. L’ennesima nei confronti di Conerobus, azienda che sta tentando disperatamente di uscire dal guado dei debiti. La strada per offrire un servizio sempre più all’altezza è ancora in salita.