Smaltimento di smartphone o computer: importante il riciclo

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A febbraio alcune classi seconde, nell’ambito di un progetto di educazione ambientale hanno affrontato con gli esperti di Ata Rifiuti la tematica del ciclo di vita degli smartphone, dall’estrazione delle risorse ai rifiuti elettronici.

Gli smartphone ogni giorno ci aiutano a comunicare, ma hanno un pesante impatto ambientale, soprattutto se cediamo al consumismo elettronico, cambiando modello ogni anno e gettando quello che non ci piace più. Dietro la nostra dipendenza tecnologica purtroppo esistono schiavi, anche bambini, costretti a lavorare in condizioni difficili. Coltan, una sabbia nera radioattiva, e altri metalli rari necessari ai nostri dispositivi, vengono estratti da miniere in cui ogni anno molti muoiono per la scarsa sicurezza. Un caso emblematico è il Congo che possiede l’80% delle riserve mondiali di coltan e il 47% di cobalto, utilizzato per le batterie dei cellulari. A causa delle estrazioni illegali e della corruzione, la popolazione ha visto espropriate le proprie terre e gran parte degli introiti delle miniere finanziano la guerra, con conseguenze devastanti. Computer, monitor e soprattutto smartphone consumano una grande quantità di energia e contribuiscono al riscaldamento globale, i componenti contengono molte sostanze tossiche e se gettati nelle discariche o non trattati adeguatamente provocano danni all’ambiente e alla salute.

Per non contribuire a questa terribile realtà è importante porre attenzione al valore del riciclo e del riutilizzo, quando questi apparecchi arrivano a fine vita. Come si smaltiscono i rifiuti elettronici (batterie, chip, sensori, cavi, schermi)? Non possono essere buttati nella spazzatura domestica, ma vanno trattati nei centri RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). I ‘rifiuti elettronici’ non sono solo uno dei prodotti più dannosi per l’ecologia, ma nascondono al proprio interno veri ‘tesori’. In ogni smartphone c’è una piccola miniera preziosa (plastica, ferro, rame, cobalto, vetro, argento, oro) che non può essere dimenticata. Molti di questi metalli potrebbero essere recuperati, riciclati e usati come materie prime secondarie per nuovi beni.

Arianna Alessandroni,

Matilde Bacolini,

Emma Cancellieri,

M.Chiara Cicconi Massi,

Nicole D’ettorre

e Chiara Mori Classe IIB