REDAZIONE ANCONA

Sos aule fredde a Chiaravalle. La sindaca: "Già intervenuti"

La situazione critica degli impianti di riscaldamento alle scuole di via Paganini a Chiaravalle preoccupa famiglie e insegnanti. La richiesta di intervento urgente all'amministrazione comunale è motivata dalla necessità di garantire un ambiente scolastico adeguato per gli studenti.

La situazione critica degli impianti di riscaldamento alle scuole di via Paganini a Chiaravalle preoccupa famiglie e insegnanti. La richiesta di intervento urgente all'amministrazione comunale è motivata dalla necessità di garantire un ambiente scolastico adeguato per gli studenti.

La situazione critica degli impianti di riscaldamento alle scuole di via Paganini a Chiaravalle preoccupa famiglie e insegnanti. La richiesta di intervento urgente all'amministrazione comunale è motivata dalla necessità di garantire un ambiente scolastico adeguato per gli studenti.

"La situazione degli impianti di riscaldamento alle scuole di via Paganini è diventata molto annosa e si verifica ormai ad ogni inizio inverno in maniera sempre più pesante. Da settimane, alunni, famiglie e insegnanti lamentano termosifoni che funzionano a singhiozzo, costringendo molti a svolgere le attività didattiche in ambienti spesso freddi e poco confortevoli". La denuncia arriva da Matteo Bitti del Gruppo insieme per Chiaravalle che spiega: "Ci sono giunte segnalazioni che in alcune aule la temperatura è di 12/13 gradi e questo non è accettabile. Il problema sembra risiedere in una caldaia ormai obsoleta. La situazione richiede un intervento immediato da parte dell’amministrazione comunale. Garantire un ambiente scolastico salubre e adeguato è un diritto fondamentale per gli studenti e una responsabilità che non può più essere rimandata". "Il problema è già stato risolto martedì" spiega la sindaca Cristina Amicucci (foto). "Seguirà una nostra mozione al prossimo consiglio comunale in cui chiederemo investimenti che garantiscano il pieno svolgimento delle lezioni durante il periodo invernale" conclude Bitti.