
I campi allagati e distrutti dopo l’alluvione
Già a Natale, in occasione degli eventi a Castelferretti, la Giunta aveva lasciato intendere che per lo stadio Amadio, pesantemente danneggiato dall’alluvione di settembre, sarebbero arrivate buone notizie con l’arrivo dell’anno nuovo.
E dopo le stime di preventivo per sistemarlo, rendicontate al Carlino dall’assessore allo Sport Ilenia Orologio, ora c’è anche l’ufficialità: l’amministrazione ha deciso di stanziare 163mila euro che permetteranno di eseguire i lavori di ripristino dei campo 1 e 2, tali da consentire alle tre società che ci giocano (Falconarese, Castelfrettese e Palombina Vecchia) di tornare nel loro quartiere generale e "ammortizzare", così, l’impatto sulle altre strutture (oberate e comunque non immuni da problemi) della città.
"Il finanziamento di tale somma – chiarisce l’assessore al Bilancio Marco Giacanella – è stato possibile grazie alle economie derivanti dalla rinegoziazione dei mutui con Dexia Crediop, che ha permesso al Comune di reperire le risorse necessarie senza compromettere gli altri capitoli di spesa del bilancio. L’amministrazione era consapevole dell’importanza di questo intervento per la città e le associazioni sportive che utilizzano lo stadio e si è impegnata in tutti i modi per trovare le risorse".
Poi c’è l’impegno futuro, "affinché i lavori vengano completati quanto prima, perché l’impianto torni a essere pienamente operativo e sicuro". E seppure ieri, nella nota diramata dal Castello, nessuno abbia fatto cenno al cronoprogramma degli interventi, nella conferenza di inizio anno – in presenza dell’intera squadra di governo del sindaco Stefania Signorini –, le date erano già state anticipate.
"Inizieremo i lavori presumibilmente il primo febbraio e contiamo di restituire campo 1 e 2 alle squadre entro fine aprile", l’anticipazione, allora, di Orologio. Motivi per i quali le società dovranno sopportare altri tre mesi di nomadismo.
Ma in cosa consisteranno i lavori all’Amadio? Dopo le opportune verifiche tecniche è stato riscontrato che la superficie del campo, sia quello principale che quello secondario destinato agli allenamenti, necessita di un intervento di recupero, specie il tappeto in erba sintetica. L’effetto, oggi, è quello di un "mare verde" con tanto di onde (pieghe), conseguenza della violenta piena di acqua e fango. Ed ecco quindi un tesoretto di 163mila euro, la cifra necessaria per sistemarlo. Sistemarlo, gli amministratori sono stati chiari, nella massima urgenza. "Ringrazio la cittadinanza e le associazioni sportive per la loro disponibilità e collaborazione. Assicuriamo che ogni sforzo sarà messo in campo per risolvere la situazione con la massima efficienza e tempestività", la chiusura di Signorini.
Giacomo Giampieri