Serra San Quirico, camion perde ghiaia. Statale 76 in tilt

E' successo nella tarda mattinata in direzione Ancona

Auto in coda sulla Statale 76

Auto in coda sulla Statale 76

Serra San Quirico (Ancona), 7 maggio 2020 - Camion perde parte del carico mentre è in marcia lungo la Statale 76 e devono intervenire polizia stradale e operatori dell'Anas per ridurre i disagi alla circolazione. Nella tarda mattinata di oggi, giovedì, il tir, munito di rimorchio, che si muoveva in direzione Ancona ha iniziato a liberare ghiaia, procedendo verso il litorale poco distante dallo svincolo per Serra San Quirico. Una volta certificati i problemi per la circolazione, è immediatamente scattato l'intervento per la messa in sicurezza che ha reso necessaria la chiusura dello svincolo per Serra sulla direttrice mare.

L'uscita è stata poi resa di nuovo fruibile, una volta completata la pulizia di quel tratto di strada. Intanto, a proposito di Statale, slitta al 2021 la conclusione dei lavori di raddoppio della carreggiata per nella dozzina di chilometri tra la frazione fabrianese di Albacina e Serra San Quirico. Ci sarà da attendere ancora, dunque, per il completamento della 'quattro corsie' sulla strada maledetta contrassegnata da anni da restrizioni e gimkane, con gli effetti collaterali del Covid che hanno indotto l'azienda edile romana Astaldi, appaltatrice unica dell'opera, a fermarsi da fine marzo, a causa della difficoltà nel reperire materie prime e nel far tornare sul luogo di lavoro i dipendenti temporaneamente rientrati nelle loro regioni, in alcuni casi messi in quarantena precauzionale.

Dunque, nonostante il codice Ateco permettesse all'impresa edile di proseguire i lavori anche durante il lockdown, si é scelto lo stop appena terminato, in quanto domani l'azienda da inizio settimana ha cominciato progressivamente a ripopolare i cantieri con le prime azioni propedeutiche per la ripartenza.

Se tutto andrà secondo i piani, si conta entro metà mese di riprendere le lavorazioni negli ambienti sanificati e igienizzati nei giorni scorsi, dove dovrebbero tornare in azione un centinaio di dipendenti diretti e altrettanti di imprese subappaltatrici, contattati in queste ore per dare la disponibilità alla ripresa.

Positivi sarebbero anche gli esiti delle richieste formulate per ricevere di nuovo cemento, calcestruzzo e acciaio, ovvero elementi essenziali per rimettersi all'opera. In teoria, quindi, un 'buco' di una cinquantina di giorni complessivi che, per l'ennesima volta, fa scivolare in avanti il cronoprogramma. Nella versione precedente era previsto che a luglio sarebbero stati aperti al traffico i tre chilometri e mezzo nella zona di Albacina, ma ora l'operazione dovrebbe slittare all'autunno. Quanto, invece, all'agognato 'fine lavori' se ne riparlerà nella prima parte del 2021, al netto di diversi fattori, tra cui eventuali recrudescenze degli effetti Covid.