ALESSANDRO DI MARCO
Cronaca

Stefano Salimbeni "Così racconto in tv la trincea Covid negli States"

Un fabrianese in prima linea per raccontare in video su 'Rai Italia' l'inferno dell'epidemia negli Stati Uniti

Il giornalista fabrianese di Rai Italia, Stefano Salimbeni

Il giornalista fabrianese di Rai Italia, Stefano Salimbeni

Fabriano, 13 aprile 2020 - Un fabrianese in prima linea per raccontare in video su 'Rai Italia' l'inferno del Covid negli Stati Uniti. "Altro che Pasqua, questa è una Via Crucis", esordisce il giornalista fabrianese Stefano Salimbeni da quasi un quarto di secolo residente a Boston, che per lavoro sta documentando l'impressionante escalation della pandemia negli Stati Uniti.

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"Quando - è il suo testo inviato al Carlino - a fine gennaio in tv vedevamo i cinesi costruire ospedali interi in tre giorni, in Italia erano tutti lì a contare i voti delle giurie demoscopiche di Sanremo, mentre in America - dove sono tornato giusto giusto prima che chiudessero i voli - tutti a contare i voti delle primarie Democrat. Da allora sono passati solo due mesi che adesso, però, sembrano due secoli. Qui, il negazionista in capo, il presidente Donald Trump più preoccupato dell’andamento dei mercati che della salute dei suoi cittadini, ha passato due mesi contraddire il parere di tutti i medici e gli esperti possibili, lasciando che gli americani si contagiassero. Il governatore della Florida ha tenuto le spiagge aperte durante lo 'Spring Break', quello della Louisiana non ha cancellato il carnevale di New Orleans. Il virus, ha avuto tutto il tempo di infilarsi, e riprodursi, negli alveoli di un numero spropositato di persone, uccidendone ad oggi oltre 21 mila".

E se in Italia rimbalzano le strazianti immagini dei morti di New York sepolti nelle fosse comuni, dall'altra parte dell'oceano, il reporter fabrianese in trincea tra interviste e servizi documentativi, tratteggia senza filtri l'emergenza. "Voglio solo ricordarvi - continua lo scritto di Salimbeni - il dolore, triplo degli Italiani d’America, che racconto per Rai Italia. Questi connazionali, che spesso amano la patria piu’ di molti che la abitano, hanno prima sofferto con voi all’inizio della 'passione' quando alle notizie dall’Italia nessuno sembrava dare particolarmente ascolto; poi, quando la gente ha cominciato a capire, e l’ha considerata una 'roba italiana' per un po’ si sono sentiti gli 'appestati' del mondo (vi ricordate i cinesi a gennaio da noi?); e soffrono adesso, nel ritrovarsi nell’epicentro di questo cataclisma sanitario, economico e sociale, in una nazione basata sull’'Ognuno per se e Dio per tutti'. E allora oggi, in questa Pasqua così strana, per i nostri connazionali e per me che sono ormai diventato uno di loro, c'è poco da festeggiare, ma solo da sperare che il Covid venga sconfitto".