
Era il turno del controllo ispettivo nella sua cella che condivideva con altri detenuti quando la polizia penitenziaria lo ha...
Era il turno del controllo ispettivo nella sua cella che condivideva con altri detenuti quando la polizia penitenziaria lo ha trovato in possesso di un cellulare, con tanto di connessione e scheda sim che sarebbe stata usata per avere contatti con l’esterno. Il detenuto lo aveva nascosto tra i suoi oggetti personali, in un angolo dove teneva anche una sorta di dispensa alimentare. Quando gli agenti lo hanno rinvenuto ha ammesso che era il suo. Non era nemmeno la prima volta che in suo possesso era stato trovato un telefonino, vietato in carcere. Il fatto risale al 20 ottobre del 2023 e ieri il detenuto, un tunisino di 28 anni, ha patteggiato la pena davanti alla giudice Maria Elena Cola ad otto mesi di reclusione convertita in una pena pecuniaria: dovrà pagare 10 euro al giorno per la durata dei mesi stabiliti per la pena fino a raggiungere la cifra di 2.400 euro. L’accusa era di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. L’imputato, difeso dall’avvocato Caterina Ficiara, è stato trovato con il cellulare nel carcere di Montacuto. Il telefonino era un modello cinese di quelli piccoli, facilmente nascondibili. Come sia stato introdotto all’interno della casa circondariale non è stato appurato. La polizia penitenziaria aveva avuto dei sospetti circa l’utilizzo di cellulari in carcere, un fenomeno sempre più diffuso negli ultimi anni ma di solito legato a persone con pendenze per reati relativi alla criminalità organizzata. L’ispezione è scattata di mattina, appena svegli. E’ probabile che il cellulare fosse scambiato tra detenuti perché avrebbe fatto più chiamate anche a numeri non collegati alla parentela del tunisino. Sul dispositivo era partita poi una serie di accertamenti finalizzati anche ad individuare da chi era stato acquistato visto che era munito di codice Imei, un insieme di numeri che identifica il modello specifico e permette di risalire al negozio che lo ha commercializzato e quindi anche a chi lo ha acquistato. ma.ver.