
"Thriller, passione nata con Argento"
di Raimondo Montesi
Fin dall’inizio lo hanno soprannominato "il parrucchiere del brivido". Ma dopo anni intensi di racconti e romanzi, soggetti e sceneggiature per film tratti dai suoi libri, l’appellativo potrebbe cambiare, e il brivido potrebbe prendere il sopravvento sulle forbici...
Ma l’anconetano Roberto Ricci non rinuncerebbe mai al suo salone in via Trieste, neanche se diventasse il nuovo Stephen King. Se non altro per le affezionate clienti, le sue prime lettrici e ‘sostenitrici’. Lui conferma: "Le mie clienti mi seguono con molto interesse. Alcune le ho coinvolte anche come ‘vittime’: fanno le comparse nei film tratti dai miei libri. L’ultimo è il mediometraggio ‘La tigre veste di nero’, tratto dal racconto ‘L’inquietante Nottambulo’. E’ una produzione tutta anconetana, dal regista Luca Pincini agli attori Pamela Brega, Luca Mib Paoloni, Viviana Galletti e Francesco Lo Gatto. E’ stato girato quasi interamente ad Ancona. Si vedono il Passetto, il Duomo, piazza del Papa, corso Garibaldi... Le riprese sono finite da poco".
Quando lo vedremo?
"Ci sarà una serata all’Onstage Club di Castelfidardo, con proiezione del film e concerto della band The Kills, che ha scritto la colonna sonora, un bellissimo lavoro strumentale. Stiamo aspettando la data ufficiale. Una seconda proiezione è prevista all’"Ancona Comics & Games". Poi lo presenteremo a vari festival, e sarà distribuito sulle piattaforme televisive e in streaming".
Bel titolo, "La tigre veste di nero".
"E’ un omaggio a un certo tipo di cinema, e in particolare a Dario Argento. ‘Profondo rosso’ doveva intitolarsi ‘La tigre dai denti a sciabola’, ma lui lo cambiò perché dopo il successo dei suoi film con nomi di animali nel titolo ne uscirono tanti altri che lo copiavano".
Pare che Argento sia il suo idolo.
"Beh, la mia passione per il thriller e l’horror iniziò quando vidi ‘Suspiria’ al Metropolitan, a 13 anni. Ancona allora aveva tante sale".
È vero che questa è la quarta opera cinematografica tratta dalla sua raccolta di racconti ‘Nero Corvino’?
"Sì, gli altri sono ‘Il Cappotto’ di Giuseppe Ferlito, ‘Guanti Neri’ di Federico Tadolini e ‘La Goccia Maledetta’ di Emanuele Pecoraro. Dal romanzo che ho scritto insieme al regista e sceneggiatore sanremese Riccardo Di Gerlando, ‘La bambina delle violette’, è stato tratto un film da lui diretto. La ‘prima’ dovrebbe essere questa estate a Sanremo".
I suoi libri si vendono in tutta Italia. Si considera un ‘vero’ scrittore?
"Credo di sì, dopo essere stato ospite due volte al Salone del Libro di Torino: nel 2020 con ‘L’immagine maligna’ e nel 2022 con ‘La bambina delle violette’. Pare sia anche docente universitario... ‘Tengo un corso all’Unitre sul cinema thriller italiano. Una bella esperienza. Poi sto scrivendo un libro sul nostro ‘cinema di paura’, dove parlo di maestri come Argento, Fulci e Bava, ma anche di giovani registi poco noti, che si impegnano a tenere in vita questo genere".