"Ti faccio sparire nell’acido" Condannato lo stalker

Un anno e quattro mesi di reclusione per un operaio 52enne che aveva reso impossibile la vita a una 30enne della quale si era invaghito: la seguiva ovunque.

"Ti faccio sparire nell’acido"  Condannato lo stalker

"Ti faccio sparire nell’acido" Condannato lo stalker

Era diventata il suo pallino fisso, tanto che la donna, sua vicina di casa, se lo ritrovava in tutti i posti in cui andava. Più lei lo rifiutava più lui continuava. Per vederla si era iscritto anche alla sua stessa palestra. Non vedendosi corrisposto lui l’avrebbe minacciata così: "Ti faccio sparire nell’acido". L’uomo, un 52enne jesino, con un lavoro stabile in una autorimessa, è finito a processo per stalking e la Procura ha fatto fare anche una perizia psichiatrica per valutare se i comportamenti di cui è stato accusato potevano derivare da una incapacità di intendere e di volere. La consulenza, affidata allo psichiatra Luciano Secchiaroli, ha riconosciuto un vizio di mente importante al momento dei fatti ma ha anche stabilito che l’imputato poteva stare a processo. Chiuso il dibattimento e arrivati alla discussione ieri la giudice Francesca Pizii ha condannato il 52enne a un anno e quattro mesi di reclusione.

L’imputato era in aula, difeso dagli avvocati Andrea Rosati e Michele Casali. Da marzo 2020 fino a tutto il 2022 avrebbe perseguitato la vicina di casa, di 30 anni, che alla fine ha dovuto cambiare anche abitazione. I due vivevano nello stesso palazzo, a Jesi. All’inizio era solo messaggi telefonici, molti anche solo per farle capire che sapeva dove si trovava. Altri erano dal contenuto offensivo con frasi in cui la paragonava a "una bestia in calore" e dove le diceva che non era una persona umana. E ancora una volta le avrebbe inviato la foto di uno incappucciato con scritto "questa è la tua fine". Quando lei lo aveva bloccato al cellulare lui le avrebbe continuato a mandare messaggi da un altro numero. Lo avrebbe trovato vicino alla sua auto parcheggiata fino a ritrovarselo nei corsi della sua stessa palestra dove avrebbe continuato con approcci insistenti e mai ricambiati stando alle accuse. Esasperata lei si era rivolta alla polizia per denunciarlo, anche in vista del messaggio in cui le avrebbe promesso di farla sparire nell’acido. Visto che il comportamento non cessava l’uomo è stato messo ai domiciliari, con il permesso di andare a lavorare. La misura decade a maggio. La difesa, uscite le motivazioni, valuterà l’appello e per ora si è limitata a dire che non c’erano prove sufficienti a farlo condannare negando ogni sua responsabilità. Annunciata anche una istanza per chiedere la revoca della misura cautelare con una meno afflittiva.

Marina Verdenelli