di Sara Ferreri
"Con un semplice appello diramato anche sui social network ci siamo ritrovati in venti e siamo andati ad aiutare chi cerca di salvarsi dal fango e dai danni dell’alluvione a Senigallia. Vedere con i propri occhi il dramma di quanto successo è stato toccante: ci siamo resi conto di quanto siamo stati fortunati noi a una manciata di chilometri a non dover affrontare quello che centinaia di famiglie stanno vivendo sulla loro pelle". A parlare è Giacomo Mosca giovane jesino che a soli 19 anni, in piena pandemia, ha pensato di fondare un movimento per la pulizia della città (associazione JesiClean), a 21 è diventato consigliere comunale di maggioranza e continua a essere di stimolo per i suoi coetanei. Così è stato domenica scorsa quando Giacomo e il folto gruppo di volontari dalla Vallesina hanno aiutato Mario, pensionato ottantenne a salvare i ricordi di una vita nella sua casa di via I Maggio. "È stata la Caritas, con la quale ero in contatto e che ringrazio per la collaborazione – spiega Mosca – a mandarci a casa di Mario: è stato impressionante vedere che tutto ciò che ha accumulato durante una vita fosse da buttare o quantomeno impregnato di fango. Ma è stato positivo vedere la forza di volontà, il non fermarsi di fronte a questo disastro di questo signore che ha avuto il conforto e la disponibilità di tante persone, tanti giovani come me. Mario ci ha raccontato mentre pulivamo, è nato a Senigallia, ma a 16 anni è andato in Svizzera a lavorare e lì è rimasto per tutta la vita. Ha costruito una famiglia con numerosi figli poi da pensionato ha deciso di tornare nella sua città natale, ma ha beccato tutte e due le alluvioni, questa e quella del 2014. Per fortuna è sopravvissuto ma ha visto andarsene tanti ricordi. Abbiamo dovuto buttare via molti oggetti a cui era legato. Abbiamo lavorato nel garage e in tutte le stanze vicine. Eravamo in quattro. C’era anche la neo presidente di JesiClean Gaia Barbarella assieme a Natasha Coacci, altro membro del direttivo di JesiClean. Ho operato nella sala "attrezzi" dove Mario che è un po’ un tuttofare teneva tutti gli arnesi, e il bancone lavoro. Abbiamo provato a pulire ma molto era impregnato e impossibile da salvare. Sono stato contentissimo – conclude Mosca - di aver fatto da tramite tra i cittadini jesini e la Caritas di Senigallia per organizzare questa uscita e stiamo valutando di riproporla in altre giornate viste le tante richieste pervenute e le numerose braccia disponibili".