Tredici cannelle, altri rinvii Mancano i raccogli-getto

La fontana è chiusa da aprile e doveva inaugurare ad agosto e invece solo stop. L’assessore Manarini: "Lavori fatti ad arte, ma ci riusciamo prima di Natale"

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di Marina Verdenelli

Alla Fontana delle 13 Cannelle mancano i raccogli-getto. Per questo motivo lo storico monumento non è stato ancora restituito alla città. Un particolare che contribuirà a rendere il capolavoro rinascimentale di Pellegrino Tibaldi ancora più bello. "Sono stati scelti direttamente dalla Sovrintendenza – spiega Paolo Manarini, assessore ai Lavori Pubblici – saranno di pietra e noi abbiamo incaricato un artigiano di farne 13, come i mascheroni da cui sgorgherà l’acqua. Il getto infatti finirebbe sui traversi in pietra sottostanti e prima del restauro i raccoglitori erano in bronzo, più facilmente deperibili. Quelli ordinati saranno dello stesso colore della fontana. La Sovrintendenza ha studiato quelli più adatti e poi ce lo ha comunicato. Si sta cercando di rispettare ogni minimo particolare in questa ristrutturazione, ecco perché ci abbiamo messo più tempo. Il Comune non procede da solo".

Sarà un artigiano che lavora la pietra a realizzarli. L’ordine è stato già fatto e il Comune conta di installarli prima di Natale in modo da riaprire la fontana prima del 25 dicembre. "Ce la facciamo prima – osa Manarini – questa fontana è riferimento storico di Ancona molto importante, deve essere fatta bene, la città riavrà una fontana bellissima. I suggerimenti della Sovrintendenza per noi erano fondamentali, questi sono lavori delicati e richiedono attenzione ma ormai siamo in dirittura di arrivo".

I lavori alla Fontana del Calamo, nome d’arte, sono iniziati ad aprile scorso, quando la città si è risvegliata con le transenne attorno al monumento di corso Mazzini: da allora una lunga serie di rinvii per la riapertura, prima luglio, poi agosto, infine novembre, ed eccoci ancora qua con la fontana chiusa. Quello effettuato è un restauro e risanamento conservativo che la restituirà alla città in tutto il suo splendore. Non accadeva da 37 anni che si mettesse mano a quelle vasche oggetto, in passato, anche di atti vandalici. L’ultimo ritocco risalirebbe infatti al 1985. Le transenne l’hanno oscurata anche ai turisti via terra e a quelli via mare, i croceristi sbarcati in città durante la stagione estiva. I lavori non potevano essere fatti più in là perché occorreva un periodo compatibile con l’utilizzo di biocidi, una sorta di antiparassitari non agricoli, su superfici lapidee. I biocidi sono serviti per eliminare la formazione di muffe, operazioni che possono essere fatte solo in determinati periodi.

Il committente dei lavori è il Comune che ha stanziato circa 70mila euro di cui la metà serviranno solo per il restauro. Il resto sarà per una nuova illuminazione e altre migliorie per valorizzare la visuale della fontana. L’impresa esecutrice dei lavori è una ditta esperta in restauro e conservazione dei beni artistici, la Gamma Srl di Fano, la stessa che si è occupata della chiesetta di Portonovo.