
L’ospedale di Senigallia continua a perdere pezzi, terminata la riorganizzazione post Covid, diminuiscono i posti letto. Durante l’emergenza i riflettori si sono accesi sulla mancanza di una Tac in uso del pronto soccorso, un macchinario fondamentale durante la pandemia che avrebbe consentito di evitare la realizzazione di percorsi ‘sicuri’, ma anche l’intasamento delle liste di attesa. L’emergenza da Coronavirus ha messo il sistema sanitario a dura prova: "Dagli errori si dovrebbe imparare, invece dopo Covid ci troviamo con una diminuzione di posti letto che in Cardiologia sono passati da 20 a 10 – spiega Umberto Solazzi, presidente del Tribunale del Malato – in Nefrologia si passa da 8 a 4, e in Medicina da 44 a 32. Nessuna diminuzione per i 16 posti letto nel reparto di degenza post acuzie, mentre i 35 di chirurgia diventano 20. Nel reparto è atteso l’arrivo di due primari".
Cambio anche nel reparto di ortopedia, il reparto trasferito al 5° piano del Monoblocco: "I letti sono passati da 30 a 14, è stata trasferita anche la Sala Gessi che ora si trova al secondo piano della vecchia palazzina, spiega. Nessun aumento di personale: "A Senigallia ci sono due cardiologi in meno, mentre a Fabriano ne è arrivato uno – prosegue – mancano anche le Oss, perché non si assumono con le graduatorie pronte? Inoltre se il Pronto Soccorso ha necessità di effettuare ricoveri, dove vengono messi i malati? Il Covid ha portato via tante persone, non vorremmo che portasse via anche altri posti letto".
Negli ultimi anni l’ospedale di Senigallia ha subito tagli drastici: "Hanno tolto i primari di otorino e fisiatria chiudendo i reparti a favore di Fabriano trasformandoli in ambulatori, la mancata rimodulazione dell’Utic, il depotenziamento di radiologia e del laboratorio analisi – prosegue – e poi Gastroenterologia, vanto del nostro ospedale che ha visto una di munizione di posti letto da 11 a 5. Non va meglio per l’oculistica dove il reparto è stato trasformato in day ospital ed il primario a Fabriano".
In vista delle elezioni di settembre la campagna elettorale è partita: "Tutti parlano di Sanità, ma mi chiedo dove sono quelli che avevano il diritto di difenderla". Il Tribunale del Malato si è fatto portavoce negli anni delle criticità, incalzato dalle tante proteste che arrivano dai cittadini e a volte dagli stessi operatori: "Non abbiamo mai ricevuto risposte, ma solo silenzio assordante – conclude – per anni non si è voluto investire sul nostro ospedale e si è sempre parlato della salute in termini ragioneristici. I risultati e l’inefficienza dovuta ai tagli, nonostante l’impegno del personale medico, è sotto gli occhi di tutti".