Truffe Postepay, sgominata la banda che aveva colpito ad Ancona

Cinque persone denunciate dai carabinieri per raggiri a danno di persone residenti in città e provincia tra i 22 e i 47 anni

Una carta Postepay

Una carta Postepay

Ancona, 30 gennaio 2023 – I carabinieri della Compagnia di Ancona hanno sgominato la banda delle Postepay. Cinque le persone denunciate, di età compresa tra i 22 ed i 47 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di truffa.

Le attività di indagine condotte dagli uomini dell’Arma hanno consentito, ancora una volta, di individuare soggetti che, simulando di essere degli affidabili acquirenti di prodotti su siti di e-commerce, si sono poi rivelati degli abili truffatori, in grado di spillare anche ingenti quantitativi di denaro alle ignare controparti.

Una denuncia è scattata per una coppia residente nella provincia di Ferrara, composta da un 43enne e una 37enne di origini slave, che, dopo aver visto un’inserzione pubblicata da un 37enne anconetano, sul portale subito.it relativa alla vendita di parti di ricambio per auto, si era messa in contatto con lui, mostrandosi particolare interesse all’acquisto. Al momento del pagamento, però, i due hanno chiesto alla ignara vittima di recarsi al Postamat per poter eseguire l’operazione ma, a questo punto, è stata attuata la tecnica del cosiddetto postagiro: la vittima, seguendo le indicazioni ricevute, ha così eseguito, a sua insaputa, un accredito di circa 750 Euro sulla carta PostePay dei malfattori, rendendosi conto solo dopo di essere caduto nel tranello.

La stessa metodologia criminale è stata utilizzata da altri tre truffatori - un 23enne tunisino residente nella provincia di Brescia, un 32enne ed un 47enne italiani, rispettivamente residenti nelle province di Lucca e Roma - in danno di altrettante vittime anconetane, di età compresa tra i 37 e i 52 anni: anche loro, dopo aver posto in vendita del mobilio e pneumatici per auto sul citato portale di e-commerce, sono stati invitati a ricevere il relativo pagamento con le modalità descritte, per poi vedersi spillare somme tra i 300 e i 700 euro.

Ancora una volta, dunque, appare opportuno ricordare che l’invito a recarsi presso uno sportello bancomat delle Poste Italiane o di istituti di credito per ricevere il pagamento deve essere considerato certamente un primo campanello d’allarme. Mentre è allo sportello, infatti, il venditore riceve generalmente una chiamata con cui il finto acquirente gli fornisce le seguenti, specifiche indicazioni: 1. inserire la tessera bancomat: 2. selezionare il circuito di pagamento; 3. selezionare ricarica.

È proprio in questo momento che il malfattore comunica all’ignara vittima un numero - che viene spacciato per numero d’ordine del prodotto che intende acquistare ma che in realtà corrisponde al numero della propria carta prepagata, solitamente una PostePay - e lo invita dunque ad inserire l’importo e a confermare il pagamento.