REDAZIONE ANCONA

Ucciso per lo stop non fatto. Automobilista a processo

Luca Silvestrini, chef fabrianese perse le vita il 18 settembre 2020 al Poggio. Per la sua morte sotto accusa un napoletano di 57 anni per omicidio stradale.

La mancata precedenza allo stop aveva fatto finire il camper di Silvestrini contro un’auto. Il mezzo su cui viaggiavano anche altre tre persone si ribaltò e Silvestrini venne sbalzato fuori dall’abitacolo

La mancata precedenza allo stop aveva fatto finire il camper di Silvestrini contro un’auto. Il mezzo su cui viaggiavano anche altre tre persone si ribaltò e Silvestrini venne sbalzato fuori dall’abitacolo

La mancata precedenza ad un segnale di stop aveva fatto finire il suo camper contro un’automobile, lungo la strada provinciale del Conero, all’altezza della frazione Poggio. Sbalzato fuori dall’abitacolo era rimasto schiacciato sotto il mezzo che si era ribaltato su un fianco. Un impatto violentissimo per Luca Silvestrini, 28 anni, chef fabrianese che morì in ospedale dopo cinque giorni di agonia. Gravissime le lesioni riportate nell’incidente, avvenuto il 18 settembre del 2020. Il 3 ottobre dello stesso anno avrebbe compiuto 29 anni. Per la sua morte è finito a processo un napoletano di 57 anni, accusato di omicidio stradale. Stando alle accuse il campano quel giorno, al volante di una Peugeot, stava percorrendo la provinciale del Poggio, da Camerano in direzione Ancona. Arrivato all’incrocio con la provinciale del Conero non si sarebbe fermato al segnale di stop che per il codice della strada impone la fermata per dare la precedenza ai veicoli alla sua destra. L’automobilista si sarebbe immesso sulla carreggiata svoltando a sinistra e andando così ad impattare contro il camper, un Iveco Daily, guidato da Silvestrini. II 28enne proveniva da Sirolo ed era diretto in direzione Ancona. A bordo nel mezzo c’erano altre tre persone che non ebbero conseguenze gravi. Sul posto arrivarono la polizia locale e l’eliambulanza con i medici che rianimarono sul posto il 28enne per trasportarlo poi all’ospedale di Torrette con un’attività cerebrale minima. Dopo cinque giorni spirò all’ospedale di Fabriano. Donò gli organi. Ieri mattina, davanti al giudice Matteo Di Battista, c’è stato il ritiro della costituzione di parte civile, una parente stretta del ragazzo (orfano di madre e padre) perché l’assicurazione della Peugeot l’ha risarcita.

ma. ver.