MARINA VERDENELLI
Cronaca

Un call center nell’alta sicurezza. Montacuto, trovati 23 telefonini. Erano nelle celle dei detenuti

Blitz nel settore del del 416 bis all’alba di mercoledì in carcere: c’erano anche degli smartphone in grado di navigare in rete e utilizzare messaggi criptati. Nascosti dietro le tv e nello sciacquone dei wc.

Agenti della polizia penitenziaria davanti al carcere di Montacuto

Agenti della polizia penitenziaria davanti al carcere di Montacuto

In cella con i cellulari nascosti in posti impensabili e pronti ad utilizzarli per dare ordini, con ogni probabilità, anche da dietro le sbarre. La polizia penitenziaria ne ha trovati 23 all’alba di mercoledì, nel carcere di Montacuto, nella sezione di alta sicurezza, quella del 416 bis, dove sono reclusi detenuti accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, appartenenti quindi alla criminalità organizzata. Tra i telefonini, dei modelli piccoli, c’erano soprattutto degli smartphone in grado quindi di navigare su internet e utilizzare una messaggistica istantanea criptata. Sapere per cosa sono stati utilizzati ci vorrà del tempo. I cellulari sono stati sequestrati e verranno fatti analizzare da un informatico anche per capire a chi siano intestate le sim-card che avevano all’interno. Gli agenti, diretti dal comandante dirigente Nicola Defilippis, hanno perquisito le celle di 26 detenuti, ognuno collocato in una cella diversa e da soli visto il settore di alta sicurezza a cui sono destinati. Solo in dieci celle c’erano i telefonini.

Erano nascosti alcuni all’interno di piccole fessure ricavate nel muro, dietro ai mobili, altri dietro la grata della televisione, altri ancora nello sciacquone del bagno e dietro dei poster appesi alle pareti per coprire dei buschi scavati. La polizia penitenziaria ha fatto una perquisizione straordinaria, alle prime luci del mattino, controllando palmo a palmo le celle, anche con dispositivi elettronici in grado di individuare gli apparecchi, durata un paio di ore. In quelle celle solo reclusi i detenuti più pericolosi. Trovando i cellulari è stata interrotta una rete di collegamento tra il carcere e le organizzazioni criminali esterne. "Al momento non risultano coinvolti operatori dell’amministrazione penitenziaria – ha precisato Nicandro Silvestri, segretario regionale del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria – e nemmeno persone che accedono a vario titolo in istituto. I modi per introdurre i cellulari sono diversi, anche con i droni riescono, sfruttando le ore notturne". Non è la prima volta che a Montacuto vengono trovati dei cellulari in cella ma mai in numero così elevato. Era successo anche a febbraio del 2022, un telefonino dotato perfino di fotocamera, utilizzato da tre detenuti diversi, e all’interno del quale, erano transitate almeno nove sim differenti, intestate a persone inesistenti. I tre campani sono finiti a processo per il ritrovamento dello smartphone. Anche in quel caso era stato trovato nella sezione di alta sicurezza. Detenuti affiliati alla Camorra, ad due distinti clan. Il cellulare in quel caso era stato trovato dietro ad un bidet, all’interno di una bustina di plastica, in una cella che condividevano in due.

ma. ver.