
Senigallia, le associazioni non si arrendono. Cinquanta manifestanti in centro
Una cinquantina di senigalliesi hanno preso parte ieri mattina al ‘Bici Flash Mob’ per protestare contro il progetto della futura ciclovia Adriatica, quello di realizzazione del ponte Garibaldi e l’indiscriminato abbattimento degli alberi. La carovana di ciclisti ha percorso le strade e i luoghi che manifestano le situazioni più critiche nella gestione della nostra città. Durante la sosta in via Rossini, davanti alla passerella ciclopedonale, è stato ufficialmente annunciato che sì ricorrerà al Consiglio di Stato. "La mancata sospensiva del progetto decisa dal Tar Marche non cambia nulla alle nostre ragioni – spiegano gli organizzatori - semmai conferma l’appropriatezza del nostro ricorso che riguardava esclusivamente il ponte Garibaldi e non i rimborsi agli alluvionati o le opere di mitigazione del rischio idraulico, come falsamente è stato fatto credere agli alluvionati, con cui siamo solitari e di cui condividiamo le loro legittime richieste e aspettative". Alcuni ciclisti che hanno preso parte all’iniziativa, all’altezza di ponte Garibaldi, hanno sventolato alcune bandiere bianche che riproducevano una vignetta con il testo "No ponte a brugola". Contro il progetto di realizzazione del nuovo ponte Garibaldi continua anche la raccolta firme, mentre Italia Nostra (Sezione di Senigallia), Gruppo Società Ambiente (Gsa), Associazione Confluenze, Archeoclub d’Italia (Sede di Senigallia) e Amici della foce del fiume Cesano, associazioni promotrici del ricorso al Tar hanno deciso di andare avanti e si rivolgeranno al Consiglio di Stato. Un annuncio che potrebbe avere ripercussioni sui tempi di realizzazione che, potrebbero allungarsi in attesa della decisione del Consiglio di Stato.