Vaccini finti, altro blitz: ora tremano in 86. Poliziotti nei guai

Seconda tranche dell’inchiesta, eseguite altre 35 ordinanze: ai domiciliari anche pensionato fabrianese e imprenditrice di Civitanova. Avrebbero procacciato clienti disposti a pagare per avere la finta dose dall’infermiere Emanuele Luchetti al centro Paolinelli

Così l’infermiere faceva finta di inoculare i vaccini buttando via il contenuto

Così l’infermiere faceva finta di inoculare i vaccini buttando via il contenuto

Ancona, 22 febbraio 2022 - Era nell’aria che dietro le finte vaccinazioni scoperte a gennaio dalla Squadra mobile all’hub della Baraccola ci sarebbero presto stati altri a tremare. Non solo l’avvocato Gabriele Galeazzi, il ristoratore Daniele Mecozzi, l’imprenditore Stefano Galli e la banconiera di un supermercato Daniela Maria Zeleniuschi tra i procacciatori dell’infermiere Emanuele Luchetti che butta via il siero simulando l’iniezione per avere il Green pass, il cerchio dell’inchiesta si allarga e ieri ha portato la polizia ad eseguire 35 nuove ordinanze di misure cautelari firmate dal gip Carlo Masini tra cui anche presunti clienti.

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Per due si tratta di arresti domiciliari e riguardano un fabrianese di 73 anni, Edmondo Scarafoni, pensionato ma un tempo dipendente delle Cartiere con funzioni anche sindacali per conto della Uil, e una ristoratrice e operatrice balneare di Civitanova Marche, Maria Francesca Lattanzi, 52 anni. Per la Procura dorica sarebbero altri due intermediari, al pari dei primi quattro arrestati il 10 gennaio scorso nell’ambito dell’inchiesta madre "Euro Green Pass". Anche loro si sarebbero dati da fare per far arrivare al centro vaccinale Paolinelli persone disposte a fingere di ricevere l’inoculazione in cambio di denaro tra il 23 di dicembre 2021 e l’8 gennaio del 2022, due giorni prima della prima ondata di misure cautelari. Insomma, l’infermiere di Falconara fingeva di somministrare vaccini nell’hub vaccinale "Paolinelli" di Ancona in cambio di denaro con l’ausilio di una rete di ‘intermediari’, per permettere l’indebito ottenimento di Green pass.

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Una seconda tranche di indagati emersi anche ad un quadro probatorio che si è arricchito grazie "agli interrogatori resi da Luchetti", scrive il gip nella nuova ordinanza che si è arricchita di ulteriori 140 pagine, parlando anche di "ulteriori e gravissimi elementi di prova acquisiti a seguito degli sviluppi dell’attività d’indagine condotta dalla Squadra mobile della questura di Ancona". I poliziotti diretti da Carlo Pinto hanno rilevato anche come i soggetti interessati alle simulate vaccinazioni sia ulteriormente incrementato portando a 28 ulteriori misure cautelari dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per altrettante persone (per lo più nel Maceratese ma anche nel Fermano e Bologna) con il divieto di uscire di casa nella fascia oraria 21-6. Altre sette persone, per le quali il pm Ruggiero Dicuonzo aveva chiesto sempre la misura cautelare, sono formalmente indagate a piede libero anche se molte di queste hanno ancora l’obbligo di dimora perché già raggiunte dalla misura nella prima ondata delle misure cautelari (hanno poi simulato anche la seconda dose vaccinale). Tra i 28 ci sono due ispettori di polizia del Commissariato di Civitanova Marche e un osteopata con funzioni da direttore in un centro sempre a Civitanova Marche, e ancora una jesina, istruttrice di Zumba in una palestra di Falconara. Tra le ultime 35 misure ne rientrano anche 5 nuove per Luchetti (sempre l’arresto in carcere dove è ancora ristretto) e per gli altri 4 intermediari della prima ondata (Galeazzi, Mecozzi, Galli e Zeleniuschi, ai domiciliari dove erano già adesso). Il quadro che li avvicina a Luchetti è stato definito dai primi riscontri degli esami sui telefonini relativi alla perizia chiesta sempre dalla Procura sui dispositivi in uso agli indagati. Corruzione, falso ideologico e peculato, continuati e in concorso i reati sempre contestati con le nuove misure. Ieri sono state eseguite anche 4 perquisizioni domiciliari e sequestrati circa 90 Green pass fasulli e nuove somme di denaro sui conti correnti di alcuni intermediari. Così ha commentato il questore di Ancona, Cesare Capocasa: "Un brillante sviluppo investigativo grazie all’incisiva azione della Squadra Mobile, coordinata puntualmente dell’Autorità Giudiziaria, che ha consentito l’emissione di ulteriori 35 misure cautelari, per un totale di 86 provvedimenti a tutela della salute pubblica".