
I richiedenti asilo. da giorni davanti alla Prefettura in piazza del Plebiscito
"Venite lunedì mattina e vediamo cosa succede". E alla fine quella richiesta ha prodotto un risultato. Dopo settimane di blocco totale delle accoglienze nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria), ieri la Prefettura ha aperto uno spiraglio, concedendo 6 posti ad altrettanti richiedenti asilo. Nei giorni scorsi il gruppo di richiedenti asilo che da settimane vive in soluzioni di fortuna, mentre avrebbero diritti per legge e a essere integrati nei progetti Cas, avevano quasi perso la speranza, poi ieri sera la novità: "Abbiamo avuto l’ok per entrare in una casa in accoglienza" ci ha detto uno dei giovani migranti.
Proprio sabato scorso il Carlino ha pubblicato la notizia del blocco delle accoglienze in provincia di Ancona e forse qualcosa potrebbe essersi mosso in relazione a quanto da noi fatto emergere. Oltre alla concessione delle prime accoglienze, infatti, oggi è stato fissato un incontro che prevede la partecipazione anche degli enti gestori. Al centro della discussione una serie di problematiche sorte negli ultimi due mesi e che toccano da vicino la questione migratoria e la salvaguardia dei richiedenti asilo che, secondo la legge, vanno tutelati.
Intanto altri stranieri in città (pakistani, bengalesi e afghani in maggioranza) senza un alloggio continuano a bivaccare dove possono nonostante la notte il termometro scende vertiginosamente verso lo 0° termico in questo periodo. Tutti i giorni della passata settimana si sono presentati in piazza del Plebiscito in attesa di notizie confortanti; dalla mattina presto, quasi all’alba, fino al primo pomeriggio: "Stamattina _ ieri per chi legge, ndr.) _ la polizia è venuta, ci ha chiesto i documenti, preso i nominativi e dato una possibilità che qualcosa sarebbe successo. Siamo rimasti lì davanti, ma non è successo nulla. Poi all’improvviso la buona notizia".
La loro presenza in piazza, a pochi passi dal portone d’ingresso di Palazzo del Governo, ieri non aveva innescato l’intervento dell’esercito per farli allontanare, come più volte accaduto nelle scorse settimane. Quel muro che sembrava invalicabile, eretto dalla prefettura nei confronti di persone di cui, al contrario, dovrebbero farsi carico, per ora sembra consentire un passaggio. L’unica certezza, fino a ieri sera, era che il sistema applicato fino alla fine del 2024 dai vertici prefettizi dorici, ossia un appuntamento settimanale per concedere un numero variabile di posti in accoglienza in uno dei centri gestiti dalle organizzazioni del territorio provinciale, non esistesse più.