
Entravano, bevevano, mangiavano e usavano la linea internet gratis. Tutto questo ai danni di un commerciante che aveva un negozio...
Entravano, bevevano, mangiavano e usavano la linea internet gratis. Tutto questo ai danni di un commerciante che aveva un negozio di internet point in corso Carlo Alberto. Per quattro mesi, quattro clienti, tre minorenni e uno maggiorenne, avrebbero fatto il bello e il cattivo tempo dentro l’attività obbligando il proprietario ad assecondare le loro richieste: non pagare. Se si rifiutava erano mazzate. Vittima della prepotenza e della violenza è stato un bengalese di 35 anni. Il gruppetto di clienti lo avrebbe picchiato con pugni al volto. Afferrato alla testa gliela avrebbero sbattuta sul vetro del bancone più volte. Poi lo avrebbero anche minacciato. "Se ti ribelli diciamo alla polizia che fai giocare i minorenni con le slot machine", "ti spacchiamo tutto il locale". Da luglio a novembre del 2013 i quatto avrebbero così usufruito gratuitamente di servizi internet, bevande e alimenti esposti negli scaffali. Poi il bengalese li ha denunciati. Per i tre minorenni se ne è occupata la Procura minorile, per il maggiorenne, un 40enne romeno, difeso dall’avvocato Giuseppe Cutrona, era stato fatto un processo di primo grado dove era stato condannato. In Appello ha sollevato un vizio di forma e il procedimento è tornato al tribunale ordinario dove in questi giorni è arrivata di nuovo una condanna: il romeno ha preso 3 anni e 4 mesi per estorsione in concorso. La vittima non si è mai costituita parte civile e ora si è trasferita a vivere fuori regione. Stando alla difesa il romeno non ha preso parte alle violenze, si è solo trovato nel negozio una sera con gli altri tre con cui aveva fatto serata per festeggiare un compleanno.
Marina Verdenelli