
"Zone 30 solo sulle strade a rischio. Divieti generalizzati non funzionano"
Da cinque anni la ‘Zona 30’ è in vigore sul lungomare di Senigallia, sempre con la richiesta di maggiori controlli, soprattutto nei mesi invernali, quando i residenti segnalano delle auto che sfrecciano ad alta velocità. Nel 2020, il limite dei 30km/h è stato adottato anche nel quartiere dell’ex piano regolatore, porta del centro storico, per tutelare i residenti e i passanti dai troppi rischi per la sicurezza e l’incolumità. Il motivo è legato a una molteplicità di fattori, dalla viabilità e alla conformazione urbana della zona. Stesso limite adottato in viale dei Pini e in via Roverete. "Il limite dei 30 km/h, se troppo diffuso, può diventare un deterrente che non ha grande valore – ha spiegato Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia –. Nel nostro territorio, invece, assume importanza nelle zone maggiormente frequentate dai pedoni, dove è necessario regolare la velocità e la circolazione in maniera molto forte". Il numero di pedoni aumenta notevolmente, come avviene per tutte le città turistiche, nei mesi estivi e anche per questo motivo per anni la spiaggia di velluto ha adottato la ‘Zona 30’ sul lungomare soltanto nei mesi estivi. Una necessità che riguarda non soltanto il centro storico, ma anche i tratti di alcune frazioni, dove c’è un’alta intensità di traffico e dove non è facile, per la conformità della rete stradale, garantire la sicurezza ai pedoni. "Per quanto riguarda la città, il limite dei 30km/h è adottato in alcune strade urbane delle frazioni – ha aggiunto Olivetti –, e in particolare sul lungomare, ciò avviene perché in quelle zone c’è un’elevata presenza di pedoni e di ciclisti, e di conseguenza il conducente deve prestare particolare attenzione. Inoltre, limitare la velocità del mezzo consente in caso di incidente di limitare il danno". Anche in passato si era però parlato dei mancati controlli nelle ‘Zone 30’. "Per quanto riguarda il divieto – ha spiegato ancora il sindaco Olivetti –, i controlli non sono tesi a rimpinguare le casse comunali, ma fungono da deterrente, altrimenti si rischia il mancato rispetto della norma. La possibilità di garantire dei puntuali controlli diventa quindi fondamentale per fare sì che l’imposizione di questo limite possa avere un’efficacia".
Silvia Santarelli