Il pandoro e la solidarietà, Chiara Ferragni nel mirino: tremila anconetani vogliono il rimborso

L’avvocato Canafoglia dell’Associazione consumatori: "E’ più un danno morale"

Ancona, 15 gennaio 2024 – Caso Ferragni, arrivano le richieste di risarcimento anche da parte dei consumatori anconetani. Il famoso pandoro Balocco "Pink Christmas", per il quale la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per truffa aggravata a carico della famosa influencer, che ha firmato con il suo nome e l’inconfondibile occhio azzurro stilizzato il dolce natalizio, è stato acquistato anche dai marchigiani che pensavano di fare così beneficenza.

Da giorni il responsabile dell’ufficio legale dell’Associazione Nazionale Consumatori, l’avvocato Corrado Canafoglia del foro di Ancona, sta ricevendo mail, interazioni social e telefonate di cittadini di Ancona e provincia che indignati vogliono informazioni su cosa fare per l’inganno subito.

L’influencer Chiara Ferragni accusata di aver promosso il pandoro per una beneficenza che non c’è stata
L’influencer Chiara Ferragni accusata di aver promosso il pandoro per una beneficenza che non c’è stata

"Ad oggi abbiamo raggiunto tra le 2mila e 3mila richieste limitatamente alla provincia di Ancona - conferma l’avvocato Canafoglia - a livello nazionale parliamo di 15milioni di segnalazioni arrivate tramite i canali social e non solo al nostro presidente nazionale Massimiliano Dona. I consumatori che abbiamo sentito fin qui sono principalmente arrabbiati".

Canafoglia osserva come i consumatori non sono solo contro Chiara Ferragni "ma anche contro Balocco che avrebbe indotto in errore chi ha acquistato il pandoro e fatto credere di fare beneficenza", dice il legale.

Il legale dell’Associazione Nazionale Consumatori, l’avvocato Corrado Canafoglia
Il legale dell’Associazione Nazionale Consumatori, l’avvocato Corrado Canafoglia

"Si parla di truffa aggravata - aggiunge - ci sarebbero intercettazioni, mail in cui si sarebbero anche resi conto. Poi c’è un video della Ferragni, quello in cui si scusa e ammette ’ho sbagliato’ che è una ammissione di colpa e pone dubbi sul mondo della beneficenza. Il consiglio dei ministri sta già cercando di regolamento questo settore per non imbrogliare il consumatore che crede di dare soldi per beneficenza poi non si sa mai quanto denaro in realtà arriva".

Legalmente bisogna attendere la chiusura delle indagini preliminari, forse già in estate, dopodiché inizieranno le costituzioni di parte civile. "I contatti arrivati fino a ora chiedono come fare ad essere risarciti per l’acquisto - continua Canafoglia - prevediamo un’azione di massa. Andrà dimostrato di aver acquistato il pandoro ovviamente. Il risarcimento non saranno cifre che arricchiscono, c’è principalmente un danno morale, aver creduto di aiutare un ospedale, ma le azioni legali serviranno a spingere le aziende a tenere condotte corrette in futuro".