
Fabriano, le facciate del centro storico imbrattate dal vandalo innamorato
Fabriano (Ancona), 17 febbraio 2015 - Il vandalo innamorato sceglie un metodo decisamente poco ortodosso per dichiarare nel giorno di San Valentino i suoi sentimenti, ovvero imbrattando le mura di due storici palazzi del centro, ma rischia di essere involontariamente tradito proprio dalla sua amata che su Facebook ringrazia l’uomo per l’inconsueto gesto.
E’ successo nella notte tra venerdì e sabato, quando, in occasione della ricorrenza degli innamorati, un poeta-imbrattatore ha deciso di entrare in azione sulle facciate sia di Palazzo della Genga in via Balbo (uno dei più antichi di Fabriano), sia di un altro edificio abitativo nel vicino incrocio tra le vie Gioberti e Zobicco, in entrambi i casi con svariati metri di testo. Stesso colore dello spray, stessa calligrafia, stesso tenore dei messaggi da profondo innamorato. «Non vedo niente, non sento niente, solo tu nella mia mente: Mary e Sofy ti amo» la scritta in uno dei due palazzi.
«Sei il pensiero che mi accoglie la mattina, buongiorno amore mio», il bis su un altro muraglione in questo caso accompagnato anche da un messaggio aggiuntivo sull‘asfalto con tanto di cuore.
Ai residenti, però, non è passato inosservato l’imbrattamento, peraltro l’ennesimo lungo quelle vie attigue al corso, tanto che hanno prima esposto denuncia contro ignoti alle forze dell‘ordine e poi scoperto che su internet potrebbe essere comparsa la prova decisiva. Infatti su un profilo Facebook è spuntato un messaggio forse rivelatore.
«Oltre alla scritta sotto casa arrivano anche i fiori al lavoro: grazie amore mio», il post sul social network accompagnato da una foto del mazzo di rose. Che sia quella la prova che inchioda e smaschera l‘autore del blitz notturno? Chissà se quelle parole su Facebook, con tanto di indicazione sulla residenza, darà una svolta alle indagini, sebbene l‘intento era ben altro, ovvero quello di ringraziare l’autore di una sorpresa particolarmente apprezzata.
Molto meno, invece, è piaciuta a chi, molto più prosaicamente, ora deve impegnarsi a livello economico per far ripulire le facciate. A meno che non si arrivi davvero a scoprire l’autore dei versi, o che sia lui stesso ad autoaccusarsi: in quel caso entrerebbe in gioco il nuovo regolamento di polizia urbana secondo cui chi si macchia di azioni come queste è chiamato a ripulire in prima persona o a pagare di sua tasca un’impresa per la rimozione dell’imbrattamento.