Filottrano, la favola è finita "Ma sogneremo ancora"

Post strappalacrime del presidente Morresi sui social dopo l’addio alla serie A. "Fierezza di essere partiti dal nulla, certezza di aver lanciato grandi atlete".

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La favola della Lardini FIlottrano è finita. Quella della serie A: tre stagioni in A2, altrettante in A1. Ma l’avventura sottorete continua. Sarà B2 o C? Di sicuro nel segno delle giovani. Si ricomincia a sognare. Lo si capisce nella parte finale del lungo post scritto sui social dal presidente onorario Giovanni Morresi. "Abbiamo davvero vissuto una favola, una di quelle storie da raccontare ai nipoti. Circondati da passione, affetto, entusiasmo e stima, abbiamo girato l’Italia in lungo e in largo, seppur accompagnati da preoccupazioni e sacrifici". "Lo abbiamo fatto". Morresi ripete sempre questa frase quando inizia a raccontare ciò che è stato in questi anni.

Orgoglio. "Di rappresentare qualcosa di più di una semplice comunità o di una piccola società di provincia; con la volontà di rappresentare la storia di un gruppo di appassionati che, giocando nell’unico spazio disponibile del Paese (il campo all’aperto dell’oratorio), più di 40 anni fa decisero di "mettersi in proprio" per rincorrere il sogno del… "dove si può arrivare, mettendo tutto l’impegno, la forza e la volontà dentro un progetto?". Fierezza e umilta’. "Di rappresentare un territorio, le Marche, chiamato costantemente a rimboccarsi le maniche per ripartire dopo le prove che periodicamente il destino riserva".

Lardini. "Rappresentando un’azienda che di quel territorio è simbolo e che con caparbietà, qualità e originalità è divenuta un’eccellenza internazionale". Feliziani. "Con la gratificazione di rappresentare, attraverso un’atleta simbolo come Federica Feliziani, il sogno delle tante giovani atlete che aspirano ad arrivare a giocare in serie A, emulando le gesta di chi dalla categoria più bassa è arrivata in cima, tatuandosi sulla pelle la maglia numero 5".

Gioia e dolore. "Con il contrasto delle emozioni più intense, come la gioia e il dolore, nel momento della tragedia più grande per tutta la nostra comunità con la morte dell’amico Michele Scarponi avvenuta il giorno dopo la premiazione in Regione e i festeggiamenti in preparazione per la promozione in A1".

Tifosi. "Con l’onore di rappresentare la passione vera di tanti tifosi, alcuni dei quali (la Curva Over e la Curva Lardini) divenuti simbolo societario in tutti i palasport d’Italia per il loro attaccamento e la loro dedizione".

Sostegno. "Di tanti, sempre a testa alta, in ogni palasport, contro qualunque avversaria. Questa è la favola. Per il momento essa è terminata. Penso anche che chi ha avuto la possibilità di viverla possa considerarsi fortunato".

Futuro. "Ora ci siamo di nuovo rimboccati le maniche e ripartiamo da un progetto "giovani" in un campionato nazionale. Se riusciremo a costruire un’altra favola molto dipenderà dalla determinazione, dalla fortuna e dal desiderio di tanti appassionati. La tanta strada da percorrere non ci spaventa, perché la caparbietà, l’abnegazione, il senso di appartenenza e di responsabilità sono quelli di sempre. Sognare non è vietato e… aiuta a vivere meglio".