"Lecco, squadra forte L’Ancona dovrà giocare con la testa libera"

Il mister non svela la formazione: "Per me conta il gruppo, non i singoli"

E’ il momento più importante da quando è arrivato ad Ancona, ma Marco Donadel lo affronta con la calma olimpica tipica di chi per anni ha calcato i principali campi della Serie A. Lui, abituato a palcoscenici ben più prestigiosi della Serie C, sa bene come si affrontano queste partite, ancor prima dal punto di vista psicologico che tecnico: "Sappiamo che dovremo fare almeno un gol, altrimenti verremo eliminati: da quando sono arrivato abbiamo preparato quattro partite, tutte diverse tra di loro. Durante un’annata la routine è la stessa, cambia poco, ma c’è sempre la partita di cartello: emotivamente sono state tutte gare differenti, dalla prima col Rimini a quella col Lecco. Per la prima volta si giocherà in 180 minuti, dovremo adattarci come abbiamo sempre fatto, con lo spirito che abbiamo sempre fatto vedere: ci aspettiamo di tutto, il calcio è bello perché può sempre succedere qualcosa di nuovo. Abbiamo lavorato di più alla vigilia della gara con la Lucchese, abbiamo studiato l’avversario, i giocatori sanno cosa devono fare. E’ una squadra forte, mi baso sui numeri che leggo, non è facile riuscire ad arrivare così in alto in un girone difficile come quello settentrionale. Nelle ultime parte, tolto il Padova, hanno preso solo un gol, sono una formazione solida, che sa difendere bene, ma sarà una partita come tutte le altre dei play-off. Chiunque dovesse giocare lo farà bene, ho visto sempre giocatori ben applicati: è difficile per me fare nomi, io valuto sempre la squadra globalmente, mai giudicando i singoli". E’ un Donadel che sulla formazione preferisce non sbilanciarsi, almeno non con la stampa: "Abbiamo giocato cinque giorni fa, devo valutare come stanno i giocatori mentalmente. Abbiamo assenze importanti, non solo a livello tecnico (Gatto e Simonetti, ndr) ma chi sostituirà gli indisponibili sono sicuro che lo farà bene". Quanto è cambiata questa Ancona rispetto al suo debutto sulla panchina dorica contro il Rimini?: "La squadra rispetto al Rimini è cambiata, siamo al ventitreesimo allenamento insieme, i giocatori hanno acquisito maggiore consapevolezza: è un percorso di crescita, noi siamo cresciuti e non ci vogliamo fermare. A livello personale sto imparando molto, sto entrando nella mentalità dell’ambiente Ancona. Cos’è cambiato nella testa dei giocatori? Quando passi due turni secchi dei play-off è normale che cresca la consapevolezza. Erano molto consapevoli prima e lo sono tutt’ora: adesso sono più concentrati sul futuro, questo a Carrara l’ho subito percepito". Inevitabile tornare per un attimo sulla debacle di Recanati e sulla conseguente contestazione della curva, episodio che sembra aver dato al gruppo squadra una scossa decisiva: "A Recanati è successo un episodio che è servito a creare qualcosa, dobbiamo isolarci da quello che gli altri dicono su di noi e continuare per la nostra strada". Infine, un retroscena sul sorteggio: "Sono contento di aver evitato il Pescara, perché a livello di energie sarebbe stato veramente impegnativo: siamo in un momento in cui abbiamo bisogno di isolarci, giocare un derby sarebbe stato molto più difficile".

Gianmarco Minossi