Panichi: "Tanti ragazzi a vedere gli azzurrini"

Il presidente Figc Marche sul match Italia-Germania under 21: "Coinvolti i vivai, sugli spalti e ad accompagnare le squadre in campo"

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ANCONA

Il presidente Figc Marche, Ivo Panichi, a capo del comitato regionale, non fa parte della macchina organizzativa che sta portando la nazionale under 21 a giocare contro la Germania, sabato allo stadio Del Conero. Ma il suo cuore di appassionato di calcio vede l’evento e i suoi molteplici risvolti con grande entusiasmo.

Presidente, che significato può assumere questa partita della nazionale under 21 al Del Conero?

"Si tratta di un evento sportivo molto importante. Quando in una regione arriva la nazionale sono tutti felici e in primis lo è il presidente del comitato regionale. Una partita di grande rilievo anche per tutto il nostro movimento, la Federazione nazionale s’è rivolta al Settore giovanile scolastico per fare in modo che alla partita siano presenti tanti ragazzi dei diversi vivai delle società del territorio. Ci ha pensato Floriano Marziali che si sta impegnando a fondo perché ci sia la più ampia partecipazione. Un appuntamento che è estremamente positivo".

Un evento che può attirare pubblico anche da altre città?

"Questo è più difficile saperlo, perché nelle Marche i campionati dilettantistici, a differenza di altre regioni, si giocano tutti di sabato. Le partite cominciano alle 14.30 e finiscono quasi in concomitanza con l’inizio della partita della nazionale. Questo un po’ potrebbe limitare la partecipazione, soprattutto per chi sta più lontano da Ancona".

Gli azzurri entreranno sul terreno di gioco accompagnati da bambini delle società affiliate all’Ancona: è un modo per creare attaccamento al calcio e alla nazionale?

"Certamente sì, credo che qualsiasi ragazzino che ha la possibilità di stare vicino a un componente di una nazionale, a nomi che conosce o che ha visto in televisione, viva un momento indimenticabile e una soddisfazione importantissima, che può diventare anche uno stimolo". L’under 21 proiettata verso l’Europeo: è l’apice del nostro movimento giovanile. Qual è il suo pensiero, a riguardo?

"Ci sono progetti a livello nazionale per cercare di migliorare il calcio giovanile italiano, per stimolarlo, per dare sempre maggiore importanza e significato ai vivai. Ci sono riflessioni che porteranno anche a un rinnovamento, tanto che, per esempio, c’è una commissione nazionale di cui fa parte appunto lo stesso Marziali, che studia le altre nazioni e si confronta con queste realtà".

L’Italia è fuori da due Mondiali consecutivi: segno che qualcosa non va o non è andato per il verso giusto.

"In questo senso ribadisco concetti già espressi dal presidente nazionale Gravina, dobbiamo fare riflessioni, analisi approfondite e, inevitabilmente, migliorare. C’è anche il discorso degli stranieri, il presidente ha già dichiarato ufficialmente che vorrebbe una variazione della norma attuale per fare in modo che le società di serie A nella loro rosa abbiamo più italiani e più ragazzi provenienti dalle società italiane, per aiutare di conseguenza le squadre nazionali italiane".

Da dove ripartire?

"Dai settori giovanili, assolutamente. Dobbiamo lavorare su due aspetti fondamentali: settore giovanile e impiantistica".

E le Marche a che punto sono, su questi due aspetti?

"A livello di partecipazione le Marche hanno un primato nazionale: il maggior numero di tesserati rispetto al numero di abitanti. Come partecipazione è elevatissima. Per gli impianti c’è da migliorare ma la situazione non è molto diversa da quella del resto del Paese".

Giuseppe Poli