Tamberi cambia allenatore: 'divorzio' col padre

Il suo coach non sarà più Marco Tamberi. La scelta del campione olimpico di salto in alto arriva alla vigilia dei mondiali di Eugene. "Diversità di vedute, siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche"

Gianmarco Tamberi cambia allenatore

Gianmarco Tamberi cambia allenatore

Ancona, 3 luglio 2022 - Il campione olimpico di salto in alto Gianmarco Tamberi cambia allenatore: il suo coach non sarà più il padre Marco. "È una decisione che stavo considerando da tempo - annuncia Tamberi -, perché in questi anni di collaborazione a grandi risultati si sono alternate altrettanto grandi divergenze".

La scelta arriva alla vigilia dei mondiali di Eugene "presa con doverose cautele e un pizzico di coraggio, nasce dall'analisi della stagione fin qui disputata. Siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche e c'è stato uno scambio di opinioni su cosa non stesse funzionando, ed è emersa una diversità di vedute". 

"Non voglio in alcun modo compromettere la gara più importante dell'anno, insistendo su una strada che non ritengo giusta, e mangiarmi le mani a posteriori per non avere avuto il coraggio di prendere in mano la situazione. Questo c'è alla base della mia decisione'', afferma.

''Non mi spaventa il fatto di essere affiancato in pedana da un altro allenatore - ha aggiunto l'atleta anconetano - è già successo molte volte in questi anni, per diversi motivi, e questa evenienza non mi ha mai precluso la possibilità di fare prestazioni di alto livello (due record italiani, best 2,38 mt, ndr), altrimenti non avrei mai fatto questa scelta. La mia priorità attuale è sistemare il problema fisico che ho alla gamba di stacco, unico eventuale impedimento alla possibilità che io superi misure competitive nella sfida mondiale di Eugene''.

''Ora concentrerò tutte le mie energie sull'obiettivo iridato - ha concluso il campione olimpico - senza distrarmi su quale potrà essere la figura tecnica che mi affiancherà post 2022 nella preparazione della stagione successiva. Gareggiare supervisionato da un altro allenatore non è un azzardo, nella nostra disciplina il coach è essenziale in tutte le fasi di allenamento e programmazione, in gara sono gli automatismi e le sensazioni dell'atleta a essere i veri fattori determinanti ai fini della performance. Sono un agonista e calcolo ogni rischio''. 

Gimbo, gli Assoluti di Rieti e la polemica con Fassinotti

Un ultimo mese in qualche modo turbolento per Gimbo, dopo la polemica esplosa agli Assoluti di Rieti appena qualche settimana fa. Tamberi aveva infatti vinto la gara con una misuira al di sotto delle proprie aspettative, e l'asticella ferma a 2.26 metri, ma durante lo spareggio finale si era lasciato andare a una scena piuttosto tesa con il proprio avversario, Marco Fassinotti. Gimbo aveva rifiutato di dare la mano all'avversario al termine della gara, lasciandosi andare anche a un 'vaffa' nei suoi confronti, ripreso dalle telecamere. Con tanto di successiva sanzione disciplinare per comportamento anti spotivo.

Gimbo era poi tornato sull'episodio per scusarsi: "Voglio spiegare quanto accaduto, perché in giro vedo tante interpretazioni - aveva detto Gimbo dopo aver caricato diverse stories su Instagram, nelle quali ha spiegato il perché del suo comportamento -. Ci tengo a scusarmi, perché non ho dato un buon esempio a chi guardava la gara. Ho reagito a una provocazione nel momento di massima tensione della gara e ci sono cascato".  Atletica, Tamberi vince gli Assoluti. Spareggio e tensione con Fassinotti "Avrei voluto saltare molto più in alto, perché era la mia ultima gara prima del mondiale - aveva proseguito il campione olimpico - e Marco sapeva quanto ci tenessi. Ho avuto difficoltà per tutta la gara e, quando ho saltato 2.26 e ho vinto, la gara non poteva proseguire oltre. Quando sono sceso dal saccone, sono andato verso Fassinotti per stringergli la mano e congratularmi, ma lui mi ha guardato con un sogghigno e mi ha detto che tanto non sarei potuto andare avanti". "A quel punto non ci ho visto più - conclude Gimbo -, anche perché ero stato stuzzicato per tutto l'evento ed è accaduto spesso anche in passato. Tante volte, prima delle gare, mi ha detto che io non potessi farcela. Mi dispiace per quanto accaduto e per essere additato come antisportivo".