REDAZIONE ASCOLI

Addio a Lucidi, capitano dell’oliva tenera dop

È morto a Bruxelles dopo un malore che non gli ha lasciato scampo: fu protagonista del riconoscimento di orgine protetta

E’ morto a Bruxelles Francesco Lucidi, uno dei padri della dop dell’oliva tenera ascolana. Ha avuto un malore che purtroppo non gli ha lasciato scampo: aveva 87 anni. Originario di Venarotta, Lucidi si è formato al Liceo Classico Stabili di Ascoli e si è poi laureato in Scienze agrarie presso l’Università degli Studi di Perugia. Fondamentale il suo impegno lavorativo alla Comunità Economica Europea dove si è occupato della definizione e della gestione di misure di politica agraria nei settori viticolo, zootecnico e cerealicolo. Ed in questa veste ha avuto un ruolo primario nella nascita dell’oliva tenera ascolana del Piceno dop, unica al mondo a tutelare sia il frutto, l’oliva tenera, sia la sua derivazione principale, l’oliva farcita e fritta, vanto del nostro territorio e conosciuta ovunque. Grande il cordoglio di chi lo ha affiancato in questa che a suo tempo è stata un’autentica impresa, capace di spingere i produttori del Piceno ad impiantare l’oliva tenera la cui richiesta, anche grazie alla dop, è aumentata cominciando ad essere un investimento redditizio. "Se è vero che siamo stati in tanti come padri della dop, Francesco Lucidi è stato in assoluto il nostro capitano" lo ricorda il professor Leonardo Seghetti, anche lui protagonista del lungo lavoro che ha portato al riconoscimento della denominazione di origine protetta dell’oliva tenera ascolana del Piceno. "Ricordo che quale funzionario alla Comunità europea ci stimolò tantissimo, dandoci indicazioni preziose. Una persona preparata, sensibile e innamorata del Piceno sul cui potenziale credeva molto. Abbiamo lavorato alla dop per 15 anni, completando il percorso nel 2005. Iniziammo – racconta Seghetti - col preside dell’Agrario Marino Felicioni, con Zé Migliori e Lucio Sestili nella cui cucina al Kursaal facevamo le prove per arrivare al disciplinare. Con Francesco, che è stato accademico della cucina italiana, e gli altri decidemmo di prevedere, ad esempio, solo il 10% di carne di pollo e tacchino per lasciare interpretazione allo chef. Fondamentale fu anche l’inserimento del finocchio bastardo per la conservazione delle olive". Colpito dalla notizia anche Nazzareno Migliori. "Francesco Lucidi è stato un grande amico. Grazie a lui riuscimmo insieme a Ugo Marcelli, Franco Albertini e a quelli citati dal professor Seghetti, ad ottenere la dop senza far spendere nulla alle istituzioni e senza intervento di politici. E’ stato un grande e tutti noi gli dobbiamo tanto".

Peppe Ercoli