Affitto troppo alto, tribunale a rischio sfratto

Nella stessa struttura il 6 dicembre ci sarà l’udienza di convalida. L’immobile è di proprietà di Assicurazioni Generali: 800mila euro all’anno

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La notizia se non proprio clamorosa è quantomeno singolare. Il tribunale di Ascoli ai primi di dicembre dovrà pronunciarsi sullo sfratto di sé stesso. Sì avete capito bene. La proprietà dell’immobile in piazza Orlini che da sempre ospita il Palazzo di Giustizia di Ascoli ha citato l’Agenzia del Demanio chiedendo lo sfratto da eseguirsi entro il prossimo 27 dicembre e sul punto dovrà pronunciarsi ora il giudice del tribunale civile di Ascoli Paola Mariani. In caso di accoglimento della richiesta di Assicurazioni Generali, la compagnia proprietaria dell’immobile, inizierà l’iter che porterà al trasferimento in altra sede di tutti gli uffici del Tribunale, a meno di successivi accordi fra le parti. Ma andiamo per ordine. Lo scorso gennaio il Ministero della Giustizia ha disdettato il contratto d’affitto dell’immobile di proprietà delle Generali. L’obiettivo all’origine era quello di cercare un accordo per abbassare il costo dell’affitto che ammonta a circa 800mila euro all’anno. La trattativa è stata avviata fra la compagnia assicuratrice ed il ministero, ma non ha portato ad alcun accordo. Per cui in assenza di una soluzione soddisfacente per entrambe le parti, Generali ha comunicato all’Agenzia del Demanio lo sfratto del Tribunale dallo stabile in piazza Orlini che ospita anche gli uffici della Procura della Repubblica.

L’udienza di convalida dello sfratto è fissata per il 6 dicembre davanti al giudice Paola Mariani che si ritrova fra le mani una bella gatta da pelare. Difficile comunque ipotizzare che già quel giorno possa giungere una decisione del magistrato vista la delicatezza della situazione, ma tutto è possibile. Da anni comunque si cerca una soluzione per il tribunale diversa da quella storica in piazza Orlini i cui spazi sono ridotti e quelli che ci sono non vengono del tutto ben sfruttati. Per non parlare del problema della bonifica dei locali sotterranei, che fungono da archivio, per via della presenza di amianto col divieto d’accesso e i conseguenti problemi per l’amministrazione della giustizia. Anni fa si era ipotizzata quale sede alternativa l’ex distretto militare in corso Mazzini, ma l’ipotesi è stata all’epoca accantonata. Un eventuale trasloco, che richiederebbe in ogni caso parecchio tempo, impoverirebbe comunque il centro storico di Ascoli creando difficoltà anche alle attività commerciali, bar e ristoranti della zona che possono attualmente far conto su un via vai discretamente importante fra dipendenti, avvocati, cittadini che ogni giorno si recano in tribunale per questioni legate all’amministrazione della giustizia. Per non parlare dei disagi per gli avvocati che hanno aperti i propri studi in centro, non distanti da Palazzo di Giustizia.