Ascoli, Siena e Foligno nel segno della Lilt

Sotto le Cento Torri i tre palii saranno riuniti per la prima volta, la presidente della Lotta ai tumori: "Volevamo collegare le nostre città"

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Cresce l’attesa in vista dell’appuntamento di sabato prossimo al palazzo dei Capitani, quando alle 17 si svolgerà l’incontro dal titolo ‘Il sociale nel segno della tradizione’, che per la prima volta riunirà sotto le cento torri tre grandi eventi come la Quintana di Ascoli, quella di Foligno e il Palio di Siena.

Sarà un momento di confronto tra le tre città, sia dal punto di vista storico che culturale, con una grande attenzione che verrà posta però anche nei confronti del sociale. L’iniziativa è stata proposta dal sestiere di Porta Solestà ed è nata in un momento molto complicato vissuto dal sestierante gialloblù Giuseppe Silvestri.

Dalla sua ‘battaglia’ è scaturito l’incontro con la Lilt e, anche per questo, tra i protagonisti dell’incontro figura anche Gaia Tancredi, presidente della Lilt senese. Nell’occasione, ci sarà anche un confronto con la sezione ascolana della lega italiana per la lotta ai tumori.

Presidente Tancredi, sarà la sua prima volta ad Ascoli?

"In realtà ci sono già stata nella vostra splendida città. Ascoli è molto accogliente e calorosa. Le persone sono aperte, gentili e sempre disponibili. Non vedo l’ora di tornare. Fra l’altro, mi piacerebbe assistere finalmente dal vivo anche alla Quintana. La conosco bene, perché Peppe Silvestri me ne ha sempre parlato e mi ha trasmesso la sua passione per Porta Solestà e per il cavaliere Luca Innocenzi. Battute a parte, mi ha fatto vedere tanti video sia del corteo che della giostra. Quest’anno spero di vederla in prima persona, magari insieme a lui".

Sabato ci sarà questo incontro al palazzo dei Capitani: come è nata l’idea e, soprattutto, che rapporto c’è tra la Lilt e queste tre manifestazioni?

"Io e Peppe ci conoscevamo già, essendo stata anche io giornalista. Poi ci siamo avvicinati a causa della sua malattia. E, dal nostro rapporto, sono nate mille idee. Il convegno di sabato prossimo è soltanto una di queste. Avevamo ragionato su come collegare Ascoli e Siena, senza dimenticare Foligno, e abbiamo compreso che un punto di incontro, tra le tre città, risiedeva proprio nelle rispettive tradizioni".

A Siena c’è un grande legame tra il Palio e la Lilt. Quali sono i progetti che realizzate in sinergia?

"Ce ne sono diversi. Ogni anno, ad esempio, si corre il ‘Palio dei kart’. Tutti i fantini si sfidano in pista anziché a cavallo ed è, forse, l’unico momento in cui ridono e scherzano tutti insieme. Ovviamente, gli introiti dell’iniziativa vengono devoluti alla Lilt. Con i fondi dello scorso anno siamo riusciti ad acquistare un nuovo ecografo, che inaugureremo a maggio e che sarà intitolato alla memoria di Andrea Mari, il fantino morto un anno fa a causa di un incidente stradale". Lei è una contradaiola doc, come tutti i senesi. A chi deve la sua passione per il Palio?

"Sono una contradaiola dell’Oca. Mio padre fu governatore di questa contrada negli anni Ottanta. Fra l’altro, fu anche vittorioso. Anche mio nonno, però, è stato un punto di riferimento per l’Oca. Insomma, arrivo da una famiglia di contradaioli".

La Lilt senese è un’eccellenza nazionale. Ci parli un po’ della vostra struttura.

"Abbiamo circa ventimila soci e una cinquantina di medici che ruotano nel nostro poliambulatorio, con circa una quindicina di specialistiche. Svolgiamo molte attività di prevenzione, anche nelle scuole, invitando le persone a eseguire controlli periodici, soprattutto per quanto riguarda i tumori femminili. La prevenzione, spesso, salva la vita. Il nostro è considerato come il terzo centro di eccellenza in Italia, dopo Milano e Roma. Per l’occasione, conosceremo anche i rappresentanti della sezione ascolana e chissà che, in futuro, non possano nascere importanti progetti da sviluppare insieme".

Matteo Porfiri