GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

C’è il via libera al Ddl ricostruzione:: "Così affrontiamo le emergenze"

Il Senato ha votato mercoledì sera l’approvazione del Ddl ricostruzione post-calamità. All’interno del provvedimento che ha ricevuto il via...

Guido Castelli

Guido Castelli

Il Senato ha votato mercoledì sera l’approvazione del Ddl ricostruzione post-calamità. All’interno del provvedimento che ha ricevuto il via libera a Palazzo Madama sono contenuti molti indirizzi mutuati dall’esperienza del sisma 2016 che, negli ultimi anni, si è sempre più caratterizzato come un laboratorio e modello post-calamità. Di questi indirizzi ne è esempio la governance multilivello, adottata nell’Appennino centrale: un efficace strumento di gestione condivisa con i Presidenti di Regioni e i Sindaci. Così come già avviene nel cratere sisma 2016, anche la legge quadro ha introdotto il principio della ’riparazione’ sociale ed economica dei territori colpiti da eventi calamitosi, accanto alla tradizionale ricostruzione di immobili e infrastrutture. Altri stringenti analogie riguardano i poteri di deroga assegnati al Commissario Straordinario per accelerare o sbloccare, lì dove necessario, gli interventi; il supporto nei confronti degli enti locali attraverso l’assistenza tecnica nei procedimenti amministrativi (servizio che viene già reso dagli Uffici della Struttura Commissariale sisma 2016); le misure per la tutela dell’ambiente (gestione macerie) e le disposizioni in materia di controllo, trasparenza e tutela dei lavoratori.

"Questo Ddl – ha detto il senatore Guido Castelli, commissario straordinario al sisma 2016, durante la dichiarazione di voto – esprime un’idea, una volontà contenuta nel programma del Governo Meloni che mira a far uscire l’Italia da quella che sembrava una condanna, nei casi di calamità: quella, cioè, di subire la logica del commissario del giorno dopo, del labirinto delle norme, il patchwork di regole e ordinanze che hanno accompagnato la nostra necessità di reagire agli eventi catastrofali. Le recenti sfide legate al cambiamento climatico rendono questo atto storico – prosegue – poiché offre uniformità, certezza, rispetto alla necessità di accelerazione temporale". Uniformità poiché non possono esistere terremotati di serie A o di serie B. "Abbiamo la certezza che tutto sia migliorabile e la convinzione di aver fatto fino in fondo il nostro dovere, con l’auspicio che questa legge non servirà mai. L’Italia è una terra bellissima e fragile, custodisce un patrimonio storico e culturale unico al mondo ma, ahimè, è tremula perché la placca africana e quella euroasiatica continuano a fronteggiarsi. Ma sappiamo – conclude Castelli – che il governo Meloni e il Parlamento intero potrà dire di aver fatto sicuramente il proprio dovere".

p. erc.

1 oratore online1 online