Chiesa Sant’Angelo Magno, ecco i fondi per il recupero

Fioravanti: "La conferenza stato-regioni ha messo sul piatto 2 milioni"

Chiesa Sant’Angelo Magno, ecco i fondi per il recupero

Chiesa Sant’Angelo Magno, ecco i fondi per il recupero

Si sblocca la possibilità di riuscire a riconsegnare alla città la suggestiva chiesa di Sant’Angelo Magno, uno dei luoghi più caratteristici del quartiere Piazzarola che dal quel fatidico terremoto del 2016 era finito per dover chiudere le proprie porte per poi non poterle più riaprire. L’annosa questione era iniziata già nel corso del secondo mandato di Castelli e successivamente era stata ereditata dall’attuale sindaco Fioravanti che ieri ha annunciato la possibilità di attingere dai nuovi fondi stanziati per completare il suo recupero. "La conferenza stato-regioni ha approvato il finanziamento da 2 milioni di euro per il recupero della chiesa di Sant’Angelo Magno – annuncia il primo cittadino –. Il finanziamento permetterà di dar seguito al progetto definitivo-esecutivo già approvato dalla nostra giunta tempo fa e si sposa con l’intervento di realizzazione del polo scientifico, tecnologico e culturale presso l’area nord di questo storico e importante complesso. Vogliamo far tornare al suo antico splendore e restituire alla città un complesso di grande rilevanza artistico-culturale, purtroppo gravemente lesionato dal terremoto. Restiamo in attesa del riscontro che verrà dato dalla Corte dei conti dopo il pronunciamento della conferenza stato-regioni, ma sono fiducioso. Intanto, però, voglio ringraziare il Governo, a partire dal Ministro Sangiuliano, per la grande attenzione e la sensibilità mostrati nei confronti di un gioiello della nostra città, nonché la regione Marche con il suo presidente Francesco Acquaroli".

La struttura in passato era sempre stata meta di tantissimi turisti e visitatori. Nell’area del monastero e all’interno dello splendido chiostro per anni si sono sviluppate le attività del sestiere della Piazzarola. Magnifici gli affreschi presenti e realizzati da alcuni personaggi di spessore come Giuseppe Ghezzi, Carlo Maratti, Tommaso Nardini, Giacinto Brandi e altri rilevanti pittori del tempo. Numerose anche le tappe allestite dal Fai in occasione delle note giornate di primavera e d’autunno per consentire a tutti di ammirare le bellezze presenti al suo interno. Purtroppo a seguito degli ingenti danni prodotti dal terribile terremoto che mise in ginocchio la città, l’area montana e l’intero territorio, la zona diventò inaccessibile. Rimasta in stand-by per alcuni anni ora potrebbe essere arrivata la svolta per riuscire a restituire alle cento torri una delle sue bellezze più antiche.

mas.mar.