Code per il vaccino: "In troppi non prenotati"

Lunghe file ieri nei punti di Ascoli e San Benedetto. Finora nel Piceno somministrate 62.733 terze dosi

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Lunghe file, ieri, nei punti vaccinali di popolazione di Ascoli e di San Benedetto. Alla ‘Casa della gioventù’ in zona Pennile di Sotto le persone in attesa fuori dalla struttura sono state tante fin dalla prima mattinata. Verrebbe da pensare quasi ad una sorta di corsa alla vaccinazione contro il Covid-19 prima del cenone di Capodanno, ma è bene sapere almeno un paio di cose: la prima che la dose booster è un potenziamento della risposta immunitaria già sviluppata con il ciclo vaccinale primario e ha il compito di rinforzare la protezione e renderla più prolungata, la seconda che è pertanto improprio parlare di inizio di copertura, ma come per la seconda dose tale potenziamento può avere effetto dopo 1-2 settimane. Alla base, comunque, delle lunghe code fuori dai centri vaccinali c’è sicuramente anche il fatto che la metà delle persone vi si reca senza aver effettuato la prenotazione. "Rispetto alla prenotazioni – dice il direttore del dipartimento farmaceutico dell’Area vasta 5, Isidoro Mazzoni – il numero delle vaccinazioni effettuate, la sera, è più del doppio. Tantissime persone, dunque, non prenotano anche se dovrebbero, ma quando si presentano nei centri vaccinali procediamo ugualmente nei loro confronti con le inoculazioni. Certo è che c’è da aspettare". Fino ad ora, nell’Area vasta 5, così come da report del Servizio sanità della Regione, sono state effettuate complessivamente 374.306 vaccinazioni, di cui 161.304 prime dosi, 150.269 seconde dosi e 62.733 terze dosi.

Da ieri mattina, intanto, sono state aperte le prenotazioni per la terza dose di vaccino a tutti coloro che appartengono alla fascia di età 16-17 anni. Nella fascia 12-15 potranno, invece, effettuare la dose booster solo i soggetti fragili a rischio potenziale di forme gravi di Covid-19. Le somministrazioni avranno inizio da oggi. Infine, dall’Unione sindacale di base, la richiesta di proroga di almeno un anno del contratto per i precari in scadenza il 31 dicembre. "L’Usb Marche – scrivono in una nota – chiede al presidente Acquaroli e all’assessore alla sanità, Saltamartini, la proroga di tutto il personale precario attualmente in servizio, fino al raggiungimento dei requisiti necessari per ottenere la stabilizzazione. Non è accettabile che migliaia di lavoratori siano appesi al filo di continue proroghe ed è indispensabile che i contratti in scadenza il 31 dicembre 2021 siano prorogati fino al 31 dicembre 2022, come è stato fatto nel Lazio e in Campania. Questo provvedimento, anche alla luce della circolare del Ministero della salute che esorta le regioni ad attrezzare le strutture Covid ospedaliere e territoriali per far fronte alla prevista fase acuta della pandemia, non è assolutamente rinviabile e chiediamo che venga adottato nelle Marche, dove i precari sono 1.246".

Lorenza Cappelli