Diciamo semplicemente evviva i Bersaglieri

Un cittadino critica amici snob che disprezzano il raduno dei Bersaglieri definendolo obsoleto, ma ipocriti nel celebrare eroi stranieri. L'autore, coerente, difende la tradizione e la libertà.

Diciamo semplicemente evviva i Bersaglieri

Diciamo semplicemente evviva i Bersaglieri

Cara redazione, un paio di sere fa ho sentito un paio di amici snob etichettare il raduno dei Bersaglieri: "Obsoleto, retorico e inutile". Dall’alto dei loro studi in Filosofia e Informatica rispettivamente a Bologna e Roma ridevano dei "ridicoli col cappello piumato". Parlavano con la spocchia di chi guarda alle divise con un mix tra scherno e commiserazione. "Ancora vanno dicendo la Patria" è la frase che più mi ha colpito. Mi ha colpito perché il loro essere ‘cittadini del mondo’ in realtà lo hanno accantonato quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Lì, invece, gli ucraini erano "eroi nazionali". Quindi "Sì alla patria, purché non sia l’Italia". Tra l’altro in quel periodo l’antimilitarismo lo avevano dimenticato e sapevano tutto delle armi usate da Kiev, così come negli anni hanno sempre festeggiato i partigiani, il 25 aprile, a San Marco (con me!). Anche qui, dunque, potrei sintetizzare il loro pensiero in "Sì alle armi, purché non siano quelle dell’Esercito". Ebbene, sapete che gli ho detto alla fine? Niente, tanto è inutile. Mi sono goduto la sveglia delle fanfare la domenica mattina e l’allegria colorata del corteo dopo. Sarò un sempliciotto, ma almeno un sempliciotto coerente. Viva la libertà, viva i Bersaglieri! Renzo G.