Don Bastoni, al setaccio computer e telefoni cellulari del sacerdote indagato

Oggi l’accertamento tecnico irripetibile su mandato della Procura di Ancona

E’ fissato per oggi l’accertamento tecnico irripetibile sui supporti informatici che i carabinieri di Ascoli hanno sequestrato lo scorso 26 maggio nell’abitazione di don Alberto Bastoni presso la Curia vescovile. Quel giorno i militari dell’Arma si presentarono a casa del sacerdote di origini riminesi su mandato della Procura di Ancona che lo ha iscritto al registro degli indagati per l’ipotesi di reato di detenzione di materiale pedopornografico. Verranno dunque analizzati presso la caserma del comando provinciale di Ascoli telefoni cellulari, computer, hard disk, supporti informatici che erano nella disponibilità di don Alberto e che vennero sequestrati. La perquisizione è stata disposta dal sostituto procuratore di Ancona Ruggiero Dicuonzo avendo motivo di ritenere che nell’alloggio potesse essere custodito materiale relativo a pornografia minorile e alla detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori di 18 anni. La magistratura dorica sarebbe arrivata a sospettare che don Bastoni detenesse materiale pornografico riguardante minori avendo avuto traccia di sue frequentazioni di siti e chat inerenti questo tipo di materiale. Il sacerdote difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Simone Mariani deve difendersi dall’accusa di aver violato l’articolo 600 quater del codice penale che riguarda chiunque si procuri o detenga materiale pedopornografico, seppure non ne sia stato l’autore o gli sia stata offerta a titolo gratuito. Ipotesi di reato accertata il 9 aprile scorso.