VALERIO ROSA
Cronaca

Fondazione Magna Carta per le aree interne. La nuova ricerca sulla trasformazione digitale

È stata presentata ieri pomeriggio in una affollata Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, dalla Fondazione Magna Carta, la...

È stata presentata ieri pomeriggio in una affollata Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, dalla Fondazione Magna Carta, la...

È stata presentata ieri pomeriggio in una affollata Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, dalla Fondazione Magna Carta, la...

È stata presentata ieri pomeriggio in una affollata Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, dalla Fondazione Magna Carta, la nuova ricerca dedicata al ruolo della trasformazione digitale nel rilancio delle ’aree fragili’ italiane. Sono intervenuti l’ex Ministro Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione, Sandro Antenucci, direttore Osservatorio Aree Fragili della Fondazione, il sindaco Marco Fioravanti, Vincenzo Cammarata, Responsabile relazioni istituzionali Lutech, Guido Barbieri, Amministratore delegato EI Towers, Pier Luigi Romiti, Direttore marketing e comunicazione Diagram Group, Bernardino Chiaia, Commissario per la Linea 2 Metro Torino e direttore Siscon del Politecnico di Torino, Gian Mario Spacca, Coordinatore di Hamu e già presidente della Regione Marche. Le conclusioni sono state affidate al Senatore Guido Castelli, Commissario straordinario per il Sisma 2016, e al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. Tra i dati: solo l’83% degli individui nelle aree rurali accede a Internet (contro il 90% UE), numerose unità immobiliari nei territori interni e periferici sono ancora scoperti dalla banda ultralarga, e le aziende faticano a trovare nuove competenze digitali. L’Italia ha però raggiunto più di metà degli obiettivi digitali del Pnrr e molte Pmi mostrano un’intensità digitale sopra la media europea. I nuovi data center nel Centro Italia dimostrano il protagonismo delle aree interne nella infrastrutturazione digitale nazionale. "Le aree fragili italiane – ha dichiarato Quagliariello – non devono essere considerate unicamente come territori da connettere ai poli urbani, ma riconosciute come centri di innovazione e sperimentazione".

Valerio Rosa