Furbetti dei vaccini covid: ad Ascoli arrivano i Nas. Milani: "Inutile polemica"

Nel mirino la documentazione su quelli effettuati tra il 2 e il 3 gennaio, dopo la denuncia dei medici su presunte dosi a chi non ne aveva diritto

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Ascoli Piceno, 3 febbraio 2021 - Ha avuto un seguito la polemica innescata dall’Ordine dei Medici della provincia di Ascoli circa la somministrazione dei vaccini nell’Area Vasta 5. Sabato, infatti, negli uffici della direzione sanitaria si sono presentitati i carabinieri del Nucleo antisofisticazione che hanno acquisito la documentazione riguardante le vaccinazioni effettuate. In particolare l’attenzione si è concentrata sull’elenco delle persone vaccinate il 2 e il 3 gennaio scorsi, i primissimi giorni della campagna anti Covid 19.

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I militari del Nas hanno agito di iniziativa, raccordandosi poi con la Procura di Ascoli che nel frattempo ha aperto un fascicolo dopo aver acquisito la lettera del presidente dell’Ordine dei chirurghi e odontoiatri Fiorella De Angelis alla direzione dell’Area vasta in cui si segnalavano presunte anomalie riguardo la somministrazione del vaccino a soggetti non rientranti fra le categorie prioritarie, come lo sono invece i sanitari a contatto diretto con pazienti. Il procuratore Monti ha aperto un’inchiesta a modello 45 (atti che non costituiscono notizia di reato) e la polizia giudiziaria sta compiendo accertamenti preliminari.

Parallelamente è in corso un’inchiesta interna per la quale il direttore dell’Area vasta 5 Cesare Milani deve ancora tirare le conclusioni. Ai responsabili delle vaccinazioni ha dato tempo qualche giorno per inviare le loro relazioni per verificare cosa è successo. Nell’attesa Milani ha comunque le idee chiare e, al netto di singoli episodi che potrebbero o meno emergere, nel complesso difende l’operato della sanità pubblica ed in particolare il piano vaccinazioni che è stato redatto dalla direzione sanitaria che dirige e che sta impegnando il personale.

Ma soprattutto non le manda a dire a chi ha sollevato dubbi. "Una polemica strumentale e vergognosa" ha detto ieri Milani. "Abbiamo fin qui fatto 3.790 vaccinazioni e 2.700 seconde dosi, anche ad amministrativi, visto che lavorano in ambienti ospedalieri, Rsa comprese, sono nostri dipendenti ed è assolutamente opportuno che anche loro siano vaccinati. Voglio solo ricordare che i primi sei dipendenti risultati positivi al Covid a marzo 2020 sono stati amministrativi in servizio al Cup. Per altro – ha aggiunto Milani – abbiamo fatto vaccinare anche personale di ditte esterne che prestano servizio nelle strutture sanitarie, per le pulizie ad esempio. Non dovevamo farlo?".

Il malumore dei medici è dovuto al fatto che in questi giorni sarebbe dovuta iniziare la somministrazione del vaccino al personale odontoiatrico dell’Area vasta 5, ma non c’erano più vaccini disponibili.

"Le dosi sono arrivate e stiamo programmando per il prossimo fine settimana le inoculazioni sospese" assicura il direttore dell’Area vasta 5 ricordando che "abbiamo già vaccinato numerosi medici di base, pediatri etc. Oltre 200 nella sola giornata del 6 gennaio e per alcuni è già stato fatto anche il richiamo. Presto completeremo il programma che abbiamo stilato".