
L'Atletico Ascoli si prepara per il derby con l'Ancona dopo la vittoria contro l'Avezzano. Il difensore Dondoni racconta l'atmosfera positiva e la determinazione della squadra.
Atletico Ascoli già al lavoro in attesa di affrontare domenica pomeriggio il derby con l’Ancona alle 14.30 al campo ‘Don Mauro Bartolini’ di Monticelli. Di tempo per festeggiare la vittoria per 4-2 contro l’Avezzano nel recupero della sfida sospesa per il grave incidente ai due atleti abruzzesi, e il secondo posto in classifica agguantato con i tre punti incamerati, è stato davvero poco. A descrivere il momento dello spogliatoio bianconero è stato il difensore ex Albinoleffe, Niccolò Dondoni.
La partita con l’Avezzano non era scontata nel risultato e nell’atteggiamento della squadra: siete soddisfatti?
"E’ stato qualcosa di nuovo per tutti dover riprendere una gara sospesa dopo mezzora e sono orgoglioso dei miei compagni, data l’importanza di ogni passo, di ogni allenamento e della vittoria maturata, mai scontata in un campionato così equilibrato". Ora c’è una serie di gare contro squadre dal passato importante a partire dall’Ancona: come le affronterete?
"E’ vero, ci aspettano Ancona, Chieti, Senigallia e Teramo. Partite stimolanti, davvero belle da giocare, contro squadre importanti. Le affronteremo con grande umiltà, ma anche consapevolezza, una alla volta, lavorando quotidianamente per prepararle al meglio e farci trovare pronti, insieme a tutto lo staff".
E’ la sua seconda stagione all’Atletico. Che aria si respira?
"Essere qui da due anni è un grande privilegio, data la responsabilità di vivere e rappresentare una famiglia che ha valori rari in questo mondo. Mi ha colpito fin da subito l’attenzione al valore umano, la visione oltre gli schemi ed il desiderio di sorprendersi insieme. Dove possiamo arrivare lo dirà il tempo, come dice il mister vogliamo raggiungere prima possibile la salvezza e poi dare ancor più valore alle sue idee, diventate nostre, con l’intento di migliorare il risultato della scorsa stagione, oltre che crescere individualmente, per rendere onore al collettivo".
Valerio Rosa