
I consiglieri Premici, Cameli e Seghetti col sindaco Fioravanti e il vicesindaco Brugni
Specifici quesiti sullo stato economico-patrimoniale dell’ente, sui contenziosi, sulle ultime delibere approvate e sulle scelte politiche per il suo futuro. È il contenuto dell’interrogazione sul Piceno Consind depositata a Palazzo Arengo dai consiglieri comunali della maggioranza e indirizzata al sindaco Marco Fioravanti. Il documento, che vede primi firmatari i consiglieri di ‘Noi Ascoli’ Emidio Premici, Giovanna Cameli e Piera Seghetti, ripercorre la storia dell’ente, istituito nel 1964 per favorire l’industrializzazione del Piceno grazie ai finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno. "Dopo la fine della Casmez del 1992 e, secondo l’articolo 3 dello Statuto – si legge nel testo dell’interrogazione –, scopo attuale dell’ente è ‘promuovere lo sviluppo delle iniziative produttive industriali, artigianali, commerciali, nonché dei servizi terziari’ nel territorio dei Comuni consorziati, così come tra le attribuzioni principali vi sono lo sviluppo produttivo, industriale e artigianale del territorio, la ricerca tecnologica, la valorizzazione delle aree di proprietà, la costruzione di acquedotti e altri impianti".
"Peccato che molte di queste funzioni ad oggi non vengono più espletate o lo sono con scarso successo – spiega il consigliere Emidio Premici, promotore dell’atto –. Basta vedere lo stato di abbandono in cui versano molte infrastrutture dell’agglomerato industriale ascolano o l’annosa insoddisfazione delle imprese del territorio. E’ grave che nei mesi scorsi il Consind abbia richiesto alle imprese, già in difficoltà, il pagamento di fatture per l’attività di manutenzione svolta nelle infrastrutture dei vari agglomerati industriali. E, in una recente delibera, il comitato direttivo ha approvato la somma di 619mila euro che l’ente richiede alle imprese ascolane per coprire il costo degli interventi di manutenzione su strade e canali e per l’illuminazione". L’interrogazione, fondata sul fatto che tra gli enti consorziati c’è anche il Comune di Ascoli, poggia su due fatti recenti: un’analisi economico-finanziaria effettuata sul Consorzio nel 2024 dall’Università Politecnica delle Marche, "che ha evidenziato la presenza di una grave situazione debitoria e un’incapacità di gestione dei ricavi", proseguono i consiglieri. Quindi, ecco i quesiti posti al sindaco nel documento.
"Chiediamo di conoscere lo stato economico-patrimoniale attuale del Piceno Consind, con particolare riferimento alla situazione debitoria, alla presenza e la tipologia di contenziosi in cui l’ente è esposto e se ritiene che tali contenziosi possano avere conseguenze negative sulla tenuta dei bilanci patrimoniali dell’ente – concludono i consiglieri –. Chiediamo anche quale scenario si riterrebbe ad oggi preferibile tra il mantenimento dell’attuale assetto, un suo commissariamento, il suo scioglimento o la sua trasformazione in un’altra agenzia per lo sviluppo".
Matteo Porfiri