Mensa scolastica, ritirato il bando

Il provvedimento del Comune dopo le proteste dei sindacati. Bottiglieri all’attacco: "Una figuraccia"

Mensa scolastica, ritirato il bando

Mensa scolastica, ritirato il bando

Mensa scolastica, è tutto da rifare: il comune ha ritirato il bando per l’esternalizzazione del servizio di refezione relativo all’anno 2024-2025. La misura giunge a pochi giorni dalla commissione nella quale i sindacati avevano fatto notare divergenze fra il bando di affidamento e il contratto collettivo nazionale, nonché possibili profili di sotto-inquadramento delle condizioni lavorative. Le rappresentanze, in tal senso, avevano fatto capire che avrebbero valutato di impugnare la determina dell’appalto presso l’Anac. Morale della favola: il bando, pubblicato il 4 aprile, è stato ritirato in autotutela il 16 aprile. L’argomento è stato trattato durante il question time di ieri per iniziativa di Aurora Bottiglieri, che ha ricordato come fossero emerse obiezioni da parte dei sindacati sulla liceità dell’appalto. "Dopo la commissione – ha risposto l’assessore al sociale Andrea Sanguigni – abbiamo convocato i sindacati in due appuntamenti e si è deciso di riproporre il bando, togliendo alcune figure di 7 ore e mezzo o 12 ore, che non sono previste dal contratto sulla ristorazione collettiva. In ogni caso, rimarremo sottosoglia". "I sindacati intanto non sono stati convocati nei tempi giusti – ha replicato Bottiglieri – Questa figuraccia del ritiro in autotutela poteva essere evitata. Poi l’altro errore è stato fatto quando è stato pubblicato il bando dopo che era stata rinviata la commissione". Il comune, come noto, ha deciso di esternalizzare completamente il servizio per quanto riguarda il personale a tempo determinato, mentre l’approvvigionamento delle derrate alimentari rimarrà di sua competenza fino al 2025, quando anche questo comparto verrà affidato ad una cooperativa. L’esternalizzazione è stata decisa dalla maggioranza per ottimizzare la refezione e ridurre i costi: per farlo, però, sarà necessario lavorare di cesello sulla convenzione con il futuro aggiudicatario.

Finora si è ragionato su un appalto di 5,2 euro a pasto: considerando un ammontare di 255mila unità servite annualmente, si arriverebbe ad una commessa di 1.326.000 euro. Ne consegue che bisognerà scendere ancora, dato che nell’anno scolastico 2022/2023 la spesa è stata di poco superiore a 1,2 milioni. Per ottenere un risparmio apprezzabile, quindi, è stato stimato che occorrerebbe un appalto inferiore a 5 euro per pasto. Per quanto riguarda il menu, l’amministrazione ha intenzione di istituzionalizzare la commissione in cui sono presenti i genitori, formandoli e dotandoli di strumenti conoscitivi con cui giudicare il lavoro della cooperativa.

Giuseppe Di Marco