Di una storia di un tentativo di accoltellamento e di minacce a colpi di foto con in braccio un mitragliatore inviate tramite WhatsApp che si sta occupando il giudice del tribunale di Ascoli Miccoli. "Ti sparo coglione". Questo messaggio inviato sulla chat di WhatsApp accompagnato da foto che lo ritraevano con un fucile mitragliatore in braccio è stato uno dei momenti della lite avvenuta il 27 febbraio del 2021 ad Ascoli e che ha visto protagonista un rumeno di 22 anni finito sotto processo con l’accusa di minacce nei confronti di un uomo e tentate lesioni nei confronti di un altro. L’uomo, difeso dall’avvocato Rita Occhiochiuso, è sotto processo davanti al tribunale di Ascoli. Deve rispondere dell’episodio di minacce ad un ascolano al quale inviò le foto con il mitragliatore in braccio, poi rivelatosi una replica per praticare il soft air, uno sport di squadra basato sulla simulazione di azioni militari. Il processo oltre le responsabilità dell’imputato, cerca di stabilire anche quali sono stati i motivi di questo atteggiamento minaccioso. Così come anche il perché del tentativo di aggressione posto in essere due giorni dopo nei confronti di un altro ascolano che al momento dell’episodio era in compagnia dell’ascolano minacciato due giorni prima. Il rumeno avrebbe cercato di colpire prima alle spalle con un coltello, sferrando fendenti che per fortuna non sono andati a segno e la vittima ha reagito sferrando a sua volta calci all’aggressore, infine messo in fuga dall’intervento dell’amico giunto in aiuto. Nel corso dell’ultima udienza ha reso testimonianza una ragazza ascolana che all’epoca dei fatti aveva una relazione con un pasticciere ascolano. "E’ andata bene che la coltellata contro il mio ex ragazzo non è andata a segno" ha raccontato ieri davanti al pubblico ministero Donatella Di Berardini e al giudice Miccoli. La prima parte della lite è avvenuta in pieno centro storico di Ascoli nei pressi di una sala giochi. "Abbiamo visto un gruppo di persone avvicinarsi fra cui uno, che conoscevamo, che ha cercato di accoltellare il mio ragazzo, per fortuna senza riuscirci. C’è stato poi un fuggi fuggi generale e la vicenda si è spostata in un bar pasticceria dove l’ascolano lavorava. Nel frattempo è stata avvisata la polizia" ha aggiunto la giovane ascolana. "C’è stata una lite anche all’esterno del bar con minacce con il segno col dito che gli avrebbe tagliato la testa ed è volata anche una testata".
CronacaMitragliatrice in foto come minaccia: giovane a processo