GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Omicidio di Amir, l’interrogatorio di Sorge

Il legale: "Ha risposto alle domande del giudice chiarendo la sua posizione". Ha spiegato che con il suo intervento ha evitato guai peggiori

Il luogo dell’omicidio sul lungomare Sgattoni

Il luogo dell’omicidio sul lungomare Sgattoni

"Ha risposto alle domande del giudice chiarendo la sua posizione". Questo il sintetico commento dell’avvocato Maurizio Cacaci al termine dell’interrogatorio di garanzia al quale è stato sottoposto ieri Francesco Sorge, 30 anni sambenedettese, accusato di rissa aggravata e lesioni aggravate dall’uso di una catena, porto abusivo di arma in luogo pubblico. Sorge è stato arrestato nei giorni scorsi per ordine del giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Angela Miccoli su richiesta della Procura che lo ritiene fra i partecipanti attivi alla rissa avvenuta domenica 16 marzo a San Benedetto nella quale è stato ucciso a colpi di arma da taglio Amir Benkharbouch, 24 anni di origini tunisine, residente a Giulianova; anche altri soggetti sono rimasti feriti, più o meno gravemente. Sorge è stato sottoposto ieri dal giudice Miccoli all’interrogatorio di garanzia.

Ha risposto alle domande del giudice e secondo quanto trapelato non solo ha respinto le accuse, ma ha in qualche modo spiegato che grazie al suo intervento la rissa non è ulteriormente degenerata, andando oltre alle già gravi conseguenze che aveva determinato. Nel pomeriggio dell’omicidio, Sorge si era presentato spontaneamente nella stazione dei carabinieri di San Benedetto rilasciando dichiarazioni. Ha raccontato che la notte precedente lo aveva chiamato Daniele Seghetti con una telefonata nella quale gli aveva riferito della prima parte della rissa avvenuta all’interno del Kontiki, chiedendogli aiuto. Sorge abita a due passi ed è giunto in pochi minuti. Ha raccontato che alla vista del coltello impugnato da un ragazzo, ha preso una catena nel cestino di una bicicletta e l’ha brandeggiata verso terra per proteggere sé stesso e Seghetti, colpito però ad un fianco con una coltellata. Ha poi detto in quel pomeriggio del 16 marzo ai carabinieri di aver visto il coltello a terra vicino all’entrata del Kontiki, dove era avvenuto l’accoltellamento. Non è noto se Sorge ha ripetuto questa versione al giudice Miccoli durante l’interrogatorio di garanzia, ma difficile pensare che il suo racconto si sia discostato di molto rispetto alla prima versione. Intanto i medici legali Rosanna Zamparese e Francesco Paolo Busardò hanno iniziato a sottoporre a visita medica tutti i soggetti coinvolti nella rissa mortale per valutare il tipo di lesioni subite. Ieri si sono recati ad Ancona all’ospedale Torrette dove è degente Daniele Seghetti, raggiunto da una coltellata e sottoposto ad intervento chirurgico con asportazione della milza. L’accertamento riguarda anche Helmi Nessibi, 29 anni ricoverato all’ospedale di San Benedetto. Nedi prossimi giorni sarà la volta anche degli altri feriti, compreso Federico Di Stanislao, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio di Amir.

Peppe Ercoli