Omicidio Spinetoli, anche in Puglia la caccia ai killer di Antonio Cianfrone

L’ex carabiniere collaborava con un concessionaria che importa auto dall’estero, approfondimenti sui rapporti con il titolare

Carabinieri sul lugo del delitto

Carabinieri sul lugo del delitto

Spinetoli (Ascoli), 7 giugno 2020 - Sono estese fino alla Puglia le ricerche della moto con la quale sono fuggiti i due killer che mercoledì mattina hanno ucciso a colpi di pistola  Antonio Cianfrone. E chissà che non sia casuale la scelta di indirizzare le indagini sull’omicidio anche verso questa regione, spesso teatro di loschi traffici, specialmente riguardanti automobili. Ciò ipotizzato, al momento non si conosce, almeno ufficialmente, quale tipo di contatto possa avere avuto (se l’ha avuto) l’ex vice comandante della stazione carabinieri di Monsampolo con soggetti particolarmente violenti. Gente capace di organizzare l’omicidio premeditato di cui è stato vittima, probabilmente inconsapevole che la sua vita fosse in pericolo, tanto da non adottare, almeno all’apparenza, alcuna precauzione.

Antonio Cianfrone
Antonio Cianfrone

Approfondimenti sono in corso naturalmente anche su questo rapporto di collaborazione con il titolare della concessionaria, nel 2016 rimasto coinvolto in un brutto e violento episodio in un autoparco a Foggia, uscendone però assolto nel 2018, insieme ad un’altra persona che gravita nel Piceno. Magari tutto ciò non c’entra nulla con la l’assassinio di Spinetoli, ma le indagini non tralasciano nulla. A breve verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Cianfrone, composto all’obitorio dell’ospedale Mazzoni. Si capirà se per ucciderlo è stato usata una pistola a tamburo visto che ancora non si trovano i bossoli sulla scena del crimine dove sono impegnati gli artificieri coi metal detector. Prosegue anche la visione dei filmati acquisiti dalle telecamere di sicurezza non solo della zona dell’omicidio, ma anche dei caselli autostradali e degli autogrill, nella speranza di individuare la moto. Non sarebbero emersi fotogrammi che immortalano il passaggio della moto coi due assassini e questo avvalora l’ipotesi che sia stata nel frattempo occultata da qualche parte oppure caricata su un furgone col quale gli assassini sono fuggiti.