
Circa 30 piccioni morti o in agonia, trovati a due passi dalle altalene dove quotidianamente decine di bambini e famiglie trascorrono il proprio tempo libero all’aria aperta. È il bilancio della drammatica due giorni di piazza San Tommaso, dove tra domenica e lunedì una delegazione di carabinieri forestali, polizia municipale e addetti del servizio veterinario ha recuperato le carcasse degli animali tra lo sgomento di alcuni residenti. Ancora da chiarire le cause di una simile strage, ma in attesa di visionare i filmati delle telecamere e dei risultati dell’autopsia da parte dell’Istituto zooprofilattico di Fermo, per i volontari delle associazioni ambientaliste l’ipotesi di un avvelenamento volontario resta quella più accreditata. "Crediamo si sia trattato di intossicazione da neurotossina – spiega Maria Mariotti, responsabile dell’associazione Balzoo di Ascoli –. I pochi sopravvissuti, immediatamente tratti in salvo, sono epilettici, girano su sé stessi e non riescono a deglutire. Siamo disperati, anche perché la scorsa estate nella stessa piazza abbiamo registrato almeno tre morti di gatti della colonia felina, sterilizzati e censiti regolarmente". "Non credo che i piccioni diano fastidio – replica uno dei residenti – anche perché vedo diverse persone dar loro da mangiare. Evidentemente, però, la loro presenza deve aver disturbato qualcuno". "Chiediamo a genitori e nonni – avverte Mariotti – di segnalare alle autorità qualunque boccone o sostanza sospetta".